Comunicato Stampa della Società Nazionale di Salvamento (SNS)
Diamo merito all’Onorevole Mauro Berruto per l’interrogazione parlamentare sul Decreto Ministeriale n. 85/2024
La Società Nazionale di Salvamento (SNS) esprime il più sentito ringraziamento all’Onorevole Mauro Berruto per la sensibilità dimostrata verso un tema cruciale che coinvolge direttamente la sicurezza dei cittadini in contesti balneari e acquatici, tematica quest’ultima spesso rimasta al di fuori del dibattito mediatico.
L’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nonchè al Ministro per lo Sport pone l’accento su aspetti fondamentali del Decreto Ministeriale n. 85 del 29 maggio 2024 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 149 del 27 giugno scorso, che disciplina i criteri per la formazione degli assistenti bagnanti. La SNS sottolinea il proprio ruolo attivo nel mettere in luce le storture della normativa e nel proporre soluzioni migliorative attraverso un lavoro costante e concreto, lontano dai riflettori.
Uno degli elementi centrali di questa vicenda è la figura dell’allenatore SNAQ. Il suddetto Decreto prevede, tra le altre cose, l’allenatore di nuoto per salvamento di secondo o terzo livello (SNAQ), quale figura professionale centrale per l’addestramento di un soccorritore acquatico, tanto da essere l’unica prevista (art. 4 comma 3 lettera d): l’allenatore di nuoto per salvamento di secondo e terzo livello può essere preparato e certificato solo dalla Federazione Italiana Nuoto, in qualità di unica federazione riconosciuta dal CONI. Per cui, chi intende formare gli assistenti bagnanti, nella sostanza potrebbe solo organizzare il corso, in quanto ad addestrare il futuro assistente bagnanti è di fatto la FIN con il suo allenatore di nuoto per salvamento da lei stessa preparato, certificato e tesserato. Questa condizione rappresenta in sostanza un elemento che consolida il monopolio della FIN nella formazione degli assistenti bagnanti, limitando la pluralità delle realtà operanti nel settore. Questa impostazione normativa, anziché promuovere la qualità e la diversificazione della formazione, rischia di accentrare competenze e risorse in un’unica organizzazione, a scapito di storiche associazioni come la SNS, che da sempre si impegnano nella sicurezza e prevenzione in ambito acquatico.
Tra le criticità, spicca anche l’innalzamento dell’età minima per lo svolgimento della professione di assistente bagnanti, passata da 16 a 18 anni. La SNS ritiene fondamentale ripristinare la possibilità per i giovani di 16 anni di accedere attivamente all’esercizio di questa professione. La possibilità di consentire ai sedicenni abilitati di svolgere l’attività di assistente bagnante rappresenta una soluzione concreta per rispondere all’attuale carenza di personale qualificato nel settore, soprattutto durante i mesi estivi, quando aumenta la domanda di sicurezza sulle spiagge e nelle piscine. Consentire ai giovani di avvicinarsi a questa professione significa non solo creare opportunità di crescita personale e responsabilizzazione, ma anche garantire un importante contributo alla salvaguardia della vita umana. In un momento storico in cui la domanda di assistenti bagnanti supera l’offerta, ripristinare il limite di 16 anni potrebbe ampliare significativamente il bacino di candidati. Restituire ai 16enni la possibilità di svolgere l’attività di assistenti bagnanti non è solo una questione di opportunità, ma un investimento strategico per il futuro della sicurezza acquatica nel nostro Paese.
Nelle more che gli organi giudiziari si esprimano sulla questione, la SNS chiede al Ministro competente di convocare urgentemente tutte le società coinvolte per valutare le problematiche evidenziate e le proposte di modifica. Non vogliamo immaginare che la formulazione di questo Decreto sia stata dettata da logiche politiche.
L’Onorevole Berruto, con la sua interrogazione, ha ben evidenziato il rischio di un monopolio de facto e la necessità di una formazione più interdisciplinare, che non si limiti al nuoto agonistico ma includa competenze fondamentali per la sicurezza, la prevenzione e il salvamento in ambiente marino e costiero.
La SNS accoglie con favore l’iniziativa dell’Onorevole Berruto e di altri parlamentari di proporre emendamenti al Decreto Milleproroghe per apportare i correttivi necessari al suddetto decreto. Siamo fiduciosi che questa iniziativa possa trovare un trasversale e ampio consenso in Parlamento, riaffermando il principio che la formazione degli assistenti bagnanti non debba essere appannaggio esclusivo della FIN, ma valorizzare tutte le competenze presenti nel sistema.
La Società Nazionale di Salvamento rinnova il proprio impegno nel dialogo con le istituzioni e auspica che le forze politiche intervengano per apportare i necessari correttivi all’attuale normativa, favorendo la crescita di tutte le realtà autorizzate e una formazione più inclusiva e completa per i professionisti del salvamento.
Genova, 13 dicembre 2024
Il Presidente della
Società Nazionale di Salvamento
Fortunato Comparone
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