Società Nazionale di Salvamento, dal 1871... per la sicurezza della vita sul mare
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Comunicazione

Bisceglie, 2 Agosto 2019 – Un ragazzo polacco, colto da malore mentre faceva il bagno in località Cala dell’Arciprete a Bisceglie (BAT), ha rischiato di annegare.  Il tempestivo intervento di un bagnino ha evitato il peggio.
E’ accaduto nel primo pomeriggio di Mercoledì 31 Luglio.

Lo riporta il quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno -La Gazzetta del Norbarese”  il 02/08/2019.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno – La Gazzetta del Norbarese

Muravera, 28 Luglio 2019 – Due ragazzini francesi di 14 anni, dopo essersi allontanati  dalla spiaggia di Colostrai, vicino a Muravera (CA) con la loro tavola SUP, non riuscivano più a tornare a riva a causa delle forti raffiche di vento fortissime.
Ormai in balìa del mare aggrappati alla loro tavola, i due ragazzi sono stati soccorsi da due bagnini dello stabilimento Nicla e da un militare della Guardia di Finanza, esperto di kayak.
I tre soccorritori sono riusciti a raggiungere i ragazzi e a ricondurli in salvo a riva. E’ accaduto Domenica 28 Luglio.

Lo riporta “L’Unione Sarda” online il 28/07/2019.
Leggi l’articolo online su unionesarda.it: Muravera, “eroico” salvataggio di due ragazzini in balìa del mare 

Fonte: unionesarda.it
Foto: notiziesarde.it

Pozzallo, 27 Luglio 2019 – Riceviamo dalla SNS Sez. Ispica-Pozzallo, diretta da Fabio Fidone, il servizio andato in onda su VR Sicilia (Video Regione Sicilia) lo scorso 29 Luglio.

Pozzallo Papà ti salvo io

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Articolo correlato: “Papà ti salvo io” a Pozzallo (leggi)
VR Sicilia è emittente televisiva con copertura delle regioni Sicilia sul canale 16, Lazio sul canale 619, Campania sul canale 199 del digitale terrestre.
Fonte: VR Sicilia – Video Regione

Pozzallo, 27 Luglio 2019 – Si è svolta a Pozzallo (RG) Sabato 27 Luglio 2019 presso il Lido “La conchiglia” la manifestazione “Papà ti salvo io” organizzata dalla Società Nazionale di Salvamento Sez. Ispica-Pozzallo in collaborazione con la Guardia Costiera Capitaneria di Porto di Pozzallo. Partner dell’evento Ludoteca Peter Pan, Farmacia Costa, GBL Service Lido La conchiglia, Aquile Verdi e Scuola di Volo VDS Marina di Modica.
L’appuntamento riservato ai bambini dai 4 anni ai 12 anni ha visto diversi momenti. Spiegazione delle 10 Regole d’oro per un bagno sicuro, visita della postazione del bagnino di salvataggio e del pattino di salvataggio, esposizione delle bandiere e dei colori delle bandiere del significato.
Presente alla manifestazione la massima Autorità del Compartimento Marittimo di Pozzallo, il Comandante della Capitaneria di Porto di Pozzallo Comandante di Fregata Pierluigi Milella, che ha avuto modo di constatare personalmente l’entusiasmo dei tanti bambini presenti che, pur di età diverse tra loro, affrontano con leggerezza e simpatia queste regole fondamentali.
Presenti anche gli aerei della Scuola di Volo ultra leggeri di Marina di Modica che, in coordinamento con la motovedetta della Capitaneria di porto, hanno simulato uno scenario in cui un bagnante in difficoltà viene avvistato dagli aerei e poi, con l’arrivo della motovedetta, è stato recuperato.
A seguire le dimostrazioni delle attività di ambientamento di nuoto, svolte durante il mese di luglio con i bambini della ludoteca Peter Pan: 20 bambini, cimentandosi con lezioni settimanali, hanno raggiunto pienamente l’obbiettivo della galleggiabilità.
Appuntamento al prossimo anno con tante nuove novità e sorprese per i piccoli.

Fonte e foto : SNS Ispica-Pozzallo

Livorno, 27 Luglio 2019 – Anche Livorno mostra la potenzialità e l’importanza dei temi trattati nell’evento organizzato dal MIUR:  “Salviamoci la pelle… in vacanza”. Unico inconveniente le avverse condizioni meteo che non hanno permesso la conclusione intera dell’evento.
La Soscietà Nazionale di Salvamento, presente con la Sezione di “Livorno Mare”, ha collaborato con gli altri enti partecipanti al progetto MIUR. La SNS ha effettuato dimostrazioni circa la disostruzione pediatrica, il BLS e le regole di comportamento in mare.
Prossime tappe: 5 agosto a Chieti e 10 agosto a Milano Marittima (RA) – Via A. Gramsci, 62.

Per approfondire l’argomento leggi l’articolo: “Salviamoci la pelle…in vacanza” campagna di prevenzione

Foto della tappa di Livorno

La locandina della campagna
La campagna viene divulgata anche sulla piattaforma del Miur Edustrada e sul portale dedicato al pubblico giovanile Skuola.net .
Foto: SNS Sez. Livorno Mare
Fonte e immagini: MIUR

Sanremo, 26 Luglio 2019 – Presso i Bagni Paradiso di Sanremo (IM), con la collaborazione della Spiaggia Militare- Base Logistica Addestrativa,  il patrocinio del Comune di Sanremo e della ASLn.1, la Società Nazionale di Salvamento Sez. Sanremo ha organizzato l’evento “Baby watch 2019”: numerosa ed appassionata come sempre la partecipazione dei bambini.
L’iniziativa si è svolta il 26 Luglio 2019.

Alcune foto dell’iniziativa

Fonte e foto: SNS Sanremo

Napoli, 26 Luglio 2019 – “La Repubblica” ha intervistato Giuseppe Marino, Presidente della SNS. Riportiamo la versione integrale dell’articolo:
Marino: “Troppe morti in vasca, i bambini vanno sempre vigilati”
di Paolo Popoli – pubblicato su “La Repubblica” ed. Napoli il 26 Luglio 2019

«L’annegamento silenzioso colpisce soprattutto i bambini e quello di Pozzuoli è l’ultimo di una serie di casi in aumento». Giuseppe Marino, presidente della Società nazionale di salvamento, spiega i perché di tragedie simili alla morte del piccolo Davide. «Mai perdere d’occhio i piccoli in mare o in piscina», aggiunge.
Marino, i bambini sono sempre più spesso vittime in piscina. Perché?
«Sono incidenti che non dovrebbero proprio esistere. Le piscine sono tenute a un regolamento specifico».
Si riferisce alla legge regionale in materia?
«In Italia è stata recepita soltanto in undici regioni».
Tra cui la Campania?
«A quanto mi risulta non ha legiferato».
Diceva del regolamento…
«Stabilisce diversi parametri tra cui l’obbligo del bagnino e della sorveglianza. In caso di annegamenti in piscine private, la prima imputazione è sempre di omicidio colposo per il proprietario, il direttore e i genitori del piccolo».
Qual è la sua opinione sul caso di Pozzuoli?
«Ho acquisito informazioni dalla stampa. Non so altro. La magistratura accerterà la dinamica e le cause del decesso».
Vuol spiegare cos’è l’annegamento silenzioso?
«Colpisce soprattutto i bambini. Anche dove l’acqua è bassa. Se il piccolo finisce con la faccia rivolta in acqua, questa può entrare nella glottide. I più piccoli non hanno né la capacità di comprendere cosa stia accadendo, né hanno la forza per riemergere. È un attimo. E l’annegamento avviene senza dare segnali. Per questo dico: i bambini vanno sempre sorvegliati. Dai bagnini, dai genitori, dagli adulti. Quando si va in una piscina, bisogna accertarsi che ci sia il bagnino».
Altre cause?
«Il risucchio è pericoloso soprattutto in impianti vetusti e non a norma. Ma la prima regola è sempre quella: la sorveglianza. Anche quando sono nei pressi dell’acqua».
Come si arriva a 400 morti per annegamento ogni anno in Italia?
«È una strage silenziosa di cui si parla solo d’estate. L’80 per cento delle vittime sono maschi adulti a causa di comportamenti spregiudicati. La metà delle morti è in mare, spesso nei primi 20 metri dalla spiaggia. Tra giugno e luglio 2019 ci sono stati incrementi. La società di salvamento, attiva da11871, ha istituito un osservatorio per monitorare il fenomeno con i ministeri di Ambiente e Salute e con le capitanerie. I numeri non aiutano a capire le cause del decesso, perciò stiamo lavorando a uno studio. In ogni modo, si effettuano anche 60mila salvataggi all’anno».
Quali sono le altre regole per la sicurezza?
«Attenzione agli sbalzi di temperatura, a tuffarsi dopo una lunga esposizione al sole. La morte per il cosiddetto “bagno dopo mangiato” non ha evidenza scientifica. Sono molto pericolose le correnti di ritorno. Ed è meglio frequentare spiagge con bagnino e cartellonistica. Gli incidenti si verificano di più sulle spiagge libere. La società ha stilato è un decalogo. È sul nostro sito internet».

Fonte: La Repubblica ed. Napoli

Genova, Luglio 2019Annegamenti in piscina: la responsabilità legale. Il punto di vista di SNS.

Purtroppo la situazione normativa delle piscine in Italia è complicata dal fatto che, all’Accordo stato-regioni del 2003, circa la metà delle regioni non ha dato seguito con una legge – come avrebbe dovuto – e la questione normativa è nebulosa (la giurisprudenza è invece chiarissima: se qualcuno annega in piscina, è omicidio colposo, a chi imputabile dovrà accertarlo il giudice). L’altra metà delle regioni, d’altra parte, anche le più diligenti (come la Lombardia, la Toscana, la Liguria), hanno emesso anche più provvedimenti normativi, ma non chiari, mal redatti, talvolta contraddittori. Inoltre le regioni si sono rivelate, come in altri contesti, facilmente permeabili ad interessi privati, per esempio, a quelli degli hotel, dei B & B, degli agriturismi… ed alcune hanno escluso, per esempio, l’obbligatorietà del bagnino in impianti aperti al pubblico (le piscine cosiddette “collettive”) regalando al titolare dell’impianto (o al responsabile) un frutto avvelenato: in caso di annegamento gli è addossata senza fallo la responsabilità, penale e civile, dell’incidente.

Nelle piscine annegano ogni anno in Italia una trentina di persone. Il rischio è molto alto se si pensa che in mare, frequentato da milioni di persone e molto più pericoloso, le vittime di annegamento sono poco meno di 200 l’anno, per lo più nei mesi estivi. Inoltre la piscina è un luogo che dovrebbe essere a prova di annegamento. Il responsabile di una piscina dovrebbe redarre un piano di sicurezza per gli utenti dell’impianto con cui escludere questo pericolo.
Le regole che riguardano le piscine sono congegnate un po’ come il codice della strada: se le norme sono osservate scrupolosamente, gli incidenti sono impossibili (salvo il caso fortuito) e, di fatto, come nel caso di un incidente stradale, si deve cercare poi cosa non ha funzionato, cioè individuare chi non è stato alle regole per addossargli la colpa. Con le piscine accade la stessa cosa: in caso di annegamento il giudice – la giurisprudenza è univoca – individua uno o più colpevoli.  Sempre.  Con l’imputazione di omicidio colposo.

Durante la balneazione sono possibili quattro tipi di annegamento, ma in una piscina – che non presenta i pericoli del mare o dei fiumi, o dei laghi – è possibile annegare solo per due cause: o perché l’utente non sa nuotare e improvvisamente, senza volerlo, si trova in acqua fonda, o per un malore che gli fa perdere conoscenza. Il primo caso – l’annegamento di un “non-nuotatore” (che indica tecnicamente il bagnante che non sa tenersi a galla) individua nei bambini  che ancora non sanno nuotare  la vittima predestinata delle piscine. Di fatti più della metà delle vittime sono bambini (sotto i nove, dieci anni) o bambini molto piccoli (sotto i quattro anni).

L’annegamento di un “non-nuotatore” avviene in un modo caratteristico: la vittima, in posizione verticale, riesce solo a muovere le braccia con un movimento simile al “volare” – come se le braccia fossero ali che, invece di sostenerlo, lo spingono sott’acqua. Questa “lotta di superficie” dura, nel caso di un bambino piccolo, circa 20 secondi (in un adulto che non sa nuotare, un minuto). Tempi brevissimi perché poi la vittima, sotto il pelo dell’acqua, diventa invisibile agli altri. Entro qualche minuto sarà morta. Un bambino molto piccolo che ancora gattona o che ha appena cominciato a camminare, invece, annega perché, a faccia in giù, non riesce a rialzarsi o rimettersi seduto…  Se si aggiunge che in questi casi la vittima non riesce a gridare – l’annegamento è “silenzioso” – si capisce la drammaticità e l’urgenza della situazione.

Decalogo

Quindi, i consigli da dare ai genitori sono i seguenti:

  1. un bambino deve imparare a nuotare quanto prima (a quattro – cinque anni scatta l’obbligo di vaccinazione acquatica). Imparare a nuotare non significa soltanto apprendere un’abilità motoria, ma anche imparare le regole del bagno, cioè “le regole di sicurezza del bagno” (Cfr., per esempio, le dieci regole d’oro sul nostro sito);
  2. i bambini devono essere sempre sorvegliati durante il bagno dal genitore (o dall’adulto che ne assume la responsabilità diretta);
  3. la sorveglianza deve essere assidua e continua, senza interruzioni (i tempi dell’annegamento sono brevissimi! Misurabili in secondi);
  4. la sorveglianza deve essere de visu (a vista: l’annegamento è silenzioso!);
  5. la profondità dell’acqua considerata pericolosa deve essere rapportata all’età: 10 cm d’acqua sono pericolosi per un bambino che gattona. Per il bambino che non ha ancora imparato a rimettersi a sedere con sicurezza anche un velo d’acqua è pericoloso!
  6. non sostituire la sorveglianza con galleggianti-giocattolo: sono giocattoli, che danno, per lo più, una falsa impressione di sicurezza (il giocattolo può essere usato solo in acqua bassa e sotto la sorveglianza di un adulto);
  7. finché un bambino non sa nuotare con sicurezza, non può essere lasciato libero di giocare attorno ad un corpo acquatico (qualunque esso sia: l’acqua esercita una attrazione fatale per qualsiasi bambino!);
  8. tra il corpo acquatico e il bambino che gioca fuori dall’acqua deve essere interposta una barriera, sufficientemente alta da impedire o scoraggiare lo scavalcamento;
  9. nel caso di una piscina pubblica o aperta al pubblico – come quella di un residence, di un hotel o di un agriturismo – il genitore deve controllare l’efficienza della sorveglianza e pretendere che il relativo regolamento dell’impianto – obbligatorio per legge e, per legge, obbligatoriamente esposto – sia scrupolosamente rispettato. Deve per esempio assicurarsi che il bagnino non abbia altri compiti oltre quello della sorveglianza…
  10. la presenza di un bagnino non esclude l’obbligo di sorveglianza da parte del genitore né la sua responsabilità. La causa di annegamento di un bambino è la mancata sorveglianza del genitore, che si aggiunge a quella del bagnino o del responsabile dell’impianto.

Le piscine sono, in genere, pericoli sottovalutati: il responsabile dell’impianto, e talvolta anche il genitore, rapporta a se stesso – un adulto che sa nuotare – il rischio creato vedendo nella piscina non un potenziale pericolo, ma solo un ambiente ricreativo del tutto innocuo.

Fonte: Società Nazionale di Salvamento – Genova

Fregene, 20 Luglio 2019 – Ottimo successo dell’evento estivo “Salviamoci la pelle…in vacanza” nella tappa di Fregene (RM) tenutasi lo scorso Sabato 20 Luglio: una iniziativa promossa dal MIUR– Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con la Società Nazionale di Salvamento insieme all’IMI, alla FEDER MOTO e alla Pro Loco locale.
La “Salvamento” ha messo in campo i suoi operatori, coinvolgendo adulti e bambini, mostrando loro le procedure di primo soccorso nonché le regole di comportamento in spiaggia.
Si ringrazia il MIUR per aver permesso l’organizzazione di questi evento, la PRO LOCO per aver dato spazi e diffusione di immagine, l’IMI per la professionalità dei suoi medici e FEDERMOTO per aver messo in campo personale qualificato sulla sensibilizzazione della sicurezza stradale
.
Prossima tappa: Sabato 27 Luglio LIVORNO, presso piazza XX settembre dalle 18,00 alle 23,00.

Per approfondire l’argomento leggi l’articolo: “Salviamoci la pelle…in vacanza” campagna di prevenzione

Foto della tappa di Fregene

La locandina della campagna
La campagna viene divulgata anche sulla piattaforma del Miur Edustrada e sul portale dedicato al pubblico giovanile Skuola.net .
Foto: SNS Sez. Roma Sud
Fonte e immagini: MIUR

Roma, 23 Luglio 2019 – Adnkronos Salute intervista Giuseppe Marino, Presidente della SNS.
“Società nazionale salvamento, migliora sensibilità bagnanti verso sicurezza ma la prevenzione è tutto”

Al mare, in piscina o al lago, non bisogna mai abbassare la guardia. “E’ davvero così perché, monitorando il fenomeno ogni anno, la stima degli annegamenti mortali in Italia è di circa 400 casi; spesso si oscilla tra i 380 e i 420 incidenti. Il trend del 2018 si è attestato su queste cifre. Quest’ anno fino a maggio, quando il tempo non è stato buono, avevamo assistito ad un diminuzione, ma già nei mesi seguenti il numero è risalito”. A fare il punto sugli annegamenti per l’Adnkronos Salute è Giuseppe Marino, presidente della Società nazionale di salvamento. A fronte di questi numeri, che non riescono a chiarire le cause di questi incidenti, “ogni anno registriamo 60 mila salvataggi – aggiunge Marino – ricordando che la maggior parte degli annegamenti avviene nei primi 20 metri di mare”.
La Società nazionale di salvamento definisce il fenomeno come “una strage silenziosa” e valuta che oltre l’80% degli annegamenti “riguarda gli uomini e le cause sono riconducibili a comportamenti audaci e sprezzanti di fronte al pericolo”. Questi numeri, al di là di oscillazioni percentuali poco significative, sono fermi da alcuni anni, quasi si fosse formato di fronte ad essi uno scoglio insormontabile. “Recentemente è stato istituito un Osservatorio per monitorare questo fenomeno, che vede il contributo dei diversi enti, tra cui il nostro, i ministeri dell’Ambiente e della Salute, le Capitanerie di porto – ricorda Marino – con l’obiettivo di avere a fine stagione, tra ottobre e novembre, un quadro esatto degli annegamenti e delle cause”.
Ma per quale motivo si continua a morire sulle spiagge o nelle piscine? “Negli anni la sensibilità dei cittadini nei confronti della sicurezza in mare è migliorata – avverte il presidente Marino – ma è chiaro che il problema sono le spiagge libere, dove non c’è il bagnino di salvataggio. In questi tratti di costa la sorveglianza latita e chiaramente aumenta il numero di incidenti. Spesso i comuni non hanno i fondi per garantire il servizio, mentre invece gli stabilimenti devono garantire la presenza del bagnino. Occorre investire su questo fronte”.
In spiaggia o in piscina, l’occhio vigile del bagnino può prevenire l’annegamento “perché è formato per essere attento ad alcune situazioni di pericolo, ad esempio – spiega Marino – in piscina gli annegamenti sono silenziosi e non attraggono l’attenzione di chi nuota accanto. Solo il bagnino è addestrato per capire quando sta accendo qualcosa di fatale e intervenire”.
La Società nazionale di salvamento segnala “100 mila soggetto con brevetto. Non tutti lo fanno per lavorare, ma abbiamo i numeri per coprire tutte le coste italiane. Calcolando in Italia circa 30 mila stabilimenti balneari, in media ognuno deve avere almeno tre bagnini – conclude il presidente – Poi ci sono gli stagionali. E’ chiaro che per fare la prevenzione non mancano certo le risorse umane, ma la volontà di mettere in sicurezza tutte le spiagge libere”.
La Società nazionale di salvamento ha elaborato anche un decalogo per “un bagno sicuro”:
1) Se non sai nuotare non entrare in acqua al di sopra della cintura;
2) Non entrare in acqua dopo una prolungata esposizione al sole. Forti sbalzi di temperatura possono essere molto pericolosi;
3) Nuota sempre in coppia, mai da solo! Nuota sempre all’interno della zona di riservata alla balneazione;
4) Non continuare a nuotare quando sei stanco. Riposati sul dorso e poi vai verso riva. Se hai bisogno, non esitare a chiedere aiuto. E non allontanarti dalla riva, ma nuota parallelamente alla costa
5) Evita di tuffarti quando non conosci il fondale: può rivelarsi molto pericoloso;
6) Attento all’apnea! Evita l’iperventilazione prima dell’apnea;
7) Prendere il sole per la nostra salute è molto importante, ma solo con moderazione;
8) Bandiera rossa: condizioni marine sono pericolose, non entrare in acqua;
9) Non raccogliere siringhe od oggetti taglienti sulla spiaggia, segnalane la presenza al tuo bagnino;
10) Dopo aver scoperto quale meraviglia sono gli animali del mondo sommerso, lasciali vivi e liberi di nuotare nel loro ambiente.
Lo scorso 19 luglio è stata lanciata la Campagna nazionale di sensibilizzazione e prevenzione incidenti e annegamenti in eta’ pediatrica anno 2019. Uno spot televisivo di 30 secondo in onda da luglio a fine agosto sulle reti Rai, Sky e LA7 ricorda ai genitori il loro ruolo per l’educazione e la sicurezza acquatica dei loro bambini. Protagonisti dello spot l’ex calciatore e campione del mondo 2016 Gianluca Zambrotta e Nicola Brischigiaro, primatista mondiale di apnea ed esperto di educazione acquatica.
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