Società Nazionale di Salvamento, dal 1871... per la sicurezza della vita sul mare
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Comunicazione

Genova, 7 Aprile 2020 – Riportiamo l’articolo di Mayra Novelo pubblicato sul quotidiano “Il Secolo XIX” il 06/04/2020. Anche i bambini donano le maschere “full-face” da snorkeling che  potrebbero essere trasformate in protezioni contro la Covid-19: i volontari della Società Nazionale di Salvamento impegnati nella raccolta a Genova.

Leggi anche: Genova: il grande cuore dei bagnini del 24/03/2020

Fonte e immagini: Il Secolo XIX

Foto: SNS

Fano, 6 Aprile 2020 – I volontari di Protezione civile della SNS Sezione di Fano sono stati attivati dal COC – Centro Operativo Comunale del Comune di Fano (PU) a supporto dell’emergenza in corso; a disposizione dei Servizi Sociali per garantire i servizi di prima necessità alla popolazione, in questi giorni i nostri volontari stanno distribuendo alle famiglie aventi diritto la prima parte dei buoni spesa.
La settimana prossima saranno pronti da distribuire altri 1500 buoni spesa.

Il coordinatore SNS Lorenzo Tricarico: “Avremmo voluto abbracciare e stringere la mano a tutti, ma in questo momento non è possibile; lo abbiamo fatto con lo sguardo e una parola. Portiamo il nostro aiuto in mare e in terra, questa è la nostra missione. Speriamo tanto che il nostro piccolo impegno sommato al grande sacrificio di tutto il mondo sanitario e di tutti noi, possa contribuire ad azzerare i casi di contagio. I consigli li conosciamo tutti, non molliamo la presa, stiamo a casa il più possibile!”

Fonte e immagini: SNS Fano

Genova, 3 Aprile 2020 – Il messaggio del dottor Edoardo Maragliano nipote diretto di Edoardo Maragliano nonno, inventore del vaccino antitubercolare, che nel 1871 fondò insieme ad emeriti cittadini il nostro sodalizio.

Carissimi,

il vostro Presidente desidera che io aggiunga un mio messaggio a quello che già egli vi ha inviato: aderisco con sollecitudine a questo suo desiderio in quanto, in un momento drammatico come questo, egli pensa che le sue raccomandazioni possano essere corroborate dal nipote del fondatore della Società Nazionale di Salvamento.
Se infatti il nonno Edoardo Maragliano fosse ancora vivo, sarebbe sicuramente in prima linea nel combattere questo terribile morbo e nel ribadire con grande fermezza d’osservare tutte le disposizioni messe in atto dal nostro governo per contenere la diffusione del contagio.
Colgo l’occasione per salutarvi e per inviarvi i miei più cordiali saluti.

dott. Edoardo Maragliano

Genova, 2 Aprile 2020 – Lettera del Prof. Giuseppe Marino, Presidente della Società Nazionale di Salvamento, indirizzata ai Soci e ai Bagnini di Salvataggio.

A tutti i Soci
Ai Bagnini di Salvataggio
LORO SEDI

Carissimi,

premesso che la Società Nazionale di Salvamento ha immediatamente inteso dare piena, convinta ed incondizionata esecuzione alle direttive impartite dagli organi istituzionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Protezione civile), si raccomanda di amplificarne al massimo le indicazioni, operando in sede locale per una loro capillare diffusione e concreta applicazione.
A tal fine sono state pubblicate sul sito web della SNS alcune raccomandazioni elaborate dal Direttore Generale Sanitario e dai collaboratori del Comitato Medico Scientifico SNS, che comunque sono diretta derivazione delle attuali conoscenze in merito all’epidemia in atto ed alla sua evoluzione.
In tale contesto tornerà quindi sempre utile la consultazione del sito e dei canali “social” SNS.
La SNS Sede Centrale avrà cura di continuare a pubblicare articoli ed approfondimenti, anche allo scopo di fornire un contributo di chiarezza a fronte delle numerose e pericolosamente fuorvianti “fake news” circolanti in rete e non solo.
Fraterni saluti.

Dott. Prof. Giuseppe Marino
Presidente Nazionale
Società Nazionale di Salvamento
Genova

Scarica la lettera – Lettera del Presidente ai Soci SNS (PDF)

Milano, 2 Aprile 2020 – L’approfondimento del Dr. Alfredo Rossi, Direttore Generale Sanitario della Società Nazionale di Salvamento.

Coronavirus: facciamo il punto

1 –  Che cos’è il Coronavirus?
I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.
Il  nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. In particolare quello denominato SARS-CoV-2  non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019.

2 – Che cos’è la COVID?
E’ la malattia provocata dal nuovo Coronavirus . “COVID-19 : dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata. La codifica è della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

3 – Quanto dura il periodo di incubazione?
Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. I dati sono “in progress” e potrebbero subire  variazioni.

4 – Come si trasmette il virus?
Anche il nuovo Coronavirus responsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso probabile o confermato, sintomatico o asintomatico. Il potere di diffusione del virus è molto elevato. Da qui la forte raccomandazione a mantenere una distanza di sicurezza  di almeno 1 metro.
La via primaria di trasmissione sono le  goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:

  • la saliva, tossendo e starnutendo
  • i contatti diretti personali
  • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi

Alimenti:  normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Superfici:  informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore su diverse superfici  e oggetti vari (es. telefonini) , anche se la durata reale è ancora in fase di studio.

L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’0,5% (candeggina).
Ricordiamo  di disinfettare sempre gli oggetti che usiamo frequentemente con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore).

5 – E’ importante il lavaggio delle mani?
Il lavaggio e la disinfezione delle mani (così come la distanza fisica) è una delle chiavi più importanti per prevenire l’infezione. Lavare le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 60 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 60%).

6 – Gli animali da compagnia sono sicuri?
Al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla. Sono comunque raccomandate le norme igieniche generali.

7 – Quali sono i sintomi di malattia e quali gli organi colpiti ?
La COVID-19 è patologia prevalentemente respiratoria.
Dal punto di vista fisiopatologico il virus è in grado di colonizzare il polmone sia a livello dell’interstizio alveolare sia, in sequenza, dell’epitelio bronco alveolare. Nei casi gravi si sviluppa una polmonite a focolai multipli, spesso bilaterale, che richiede ventilazione meccanica ad alti volumi di ossigeno.
I sintomi più comuni sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale (naso che cola), mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente.
Altri sintomi, quali la cefalea, la disgeusia (alterazione del gusto) sono in fase di osservazione e di studio. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
La COVID-19 è indubbiamente più frequente e più severa nelle persone anziane, nei soggetti con comorbidità (respiratoria, cardiovascolare), nei pazienti con compromissione del sistema immunocompetente. L’osservazione attuale tuttavia indica che anche nelle fasce giovanili-adulte (e in pochi casi pediatriche) sono segnalati casi severi o mortali.

8 – Esistono possibili terapie?
La patologia è del tutto nuova, quindi:

  • non esiste ancora un vaccino specifico e per realizzarne uno ad hoc i tempi possono essere anche relativamente lunghi (si stima 12-18 mesi).
  • non esiste indicazione a terapia antibiotica, che invece può essere controindicata, a meno di complicanze batteriche documentate
  • le terapia “antireazionali”, sono in fase si studio. Si tratta di farmaci che agiscono riducendo la reazione infiammatoria locale (polmonare), migliorando ove possibile il quadro clinico. Tra essi:
    • i “biologici”, come il Tocilizumab, già impiegato nel trattamento di patologie immunoreattive, come l’artrite reumatoide
    • la clorochina e l’idrossiclorochina (Plaquenil)
  • nuovi antivirali : per ora le sperimentazioni cliniche si basano su farmaci utilizzati per altre virosi di recente comparsa (Ebola, SARS). Citiamo Favipiravir (Avigan), Remdesivir, Lopinavir-Ritonavir . L’antivirale specifico per il nuovo Coronavirus non è ancora disponibile.
  • I farmaci “di routine” : non esiste evidenza scientifica di interferenze critiche tra COVID-19 e uso di farmaci anti-ipertensivi o anti-infiammatori. Tuttavia studi in corso (ma ancora in attesa di conferma) sembrano suggerire cautela con i FANS, gli ACE-inibitori e i sartanici.

10 – Che cosa possiamo fare per essere d’aiuto a noi e agli altri?
Semplice! :

  • stiamo a casa – evitiamo contatti non strettamente necessari e, nel caso, utilizziamo mascherina e guanti;
  • usiamo una constante attenzione all’igiene, personale e dei nostri ambienti di vita;
  • in caso di sintomi (soprattutto in caso di dispnea = difficoltà a respirare) avvertiamo il nostro medico di base o il 112: riceveremo indicazioni corrette e sicure;
  • possiamo utilizzare paracetamolo alle dosi corrette per peso ed età;
  • accettiamo solo informazioni corrette, provenienti da fonti istituzionali e accreditate. Al contrario combattiamo, con il rifiuto, informazioni di provenienza non certificata, dettate solo da desiderio di protagonismo .

Vi ringraziamo per l’attenzione.

Dott. Alfredo Rossi
Direttore Sanitario
Società Nazionale di Salvamento
Genova

Fonti
Ministero della Salute
ISS (Istituto Superiore di Sanità)
WHO (organizzazione Mondiale di Sanità)

Scarica la nota – Coronavirus: facciamo il punto (PDF)

Bisceglie, 31 Marzo 2020 – Impegnati i volontari della locale Sezione SNS Bisceglie nell’iniziativa del “Carrello solidale”, promossa dal sistema comunale di Protezione Civile per affrontare l’emergenza sanitaria in corso. I cittadini che si recano a fare spesa possono contribuire donando prodotti alimentari o generi di prima necessità attraverso il Carrello solidale, disponibile nei supermercati aderenti:

  • Supermercato Dok – Via Lamaveta (lunedì, mercoledì e venerdì – carrello dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16.30 alle 18);
  • Dok Degusteria – Via Capitan Gentile (lunedì, mercoledì e venerdì – carrello dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16.30 alle 18);
  • Supermercato Dok – Via Vives, nei pressi del distributore di carburante Esso di Via Imbriani (martedì, giovedì e sabato – carrello dalle ore 10 alle 12).

I beni raccolti vengono consegnati agli operatori Caritas che intervengono con il progetto Recuperiamoci per andare incontro ai bisogni della Comunità biscegliese.

Il Carrello solidale, come tutte le altre azioni per contenere la diffusione virale e sostenere la popolazione in difficoltà, sono tenute dalle strutture operative locali di Protezione Civile, fra queste le associazioni di volontariato riconosciute dalla Regione Puglia in quanto iscritte all’Albo di Protezione Civile oltre a quelle censite, riconosciute ed attivate dal Coordinamento Operativo Comunale, che hanno voluto aderire alla rete immediatamente venutasi a realizzare, al sol fine di aiutare gli altri, i più deboli, i più vulnerabili.

Ulteriori disponibilità a donare beni primari potranno essere formulate direttamente chiamando l’infopoint di Protezione Civile Comunale al numero 080.33.666.21. Il personale Volontario sarà lieto di ritirare il direttamente dal domicilio di chi vorrà donare.

Le realtà associative che stanno dando il loro contributo in questa fase di emergenza: Operatori Emergenza Radio di Bisceglie, Misericordie di Bisceglie, Società Nazionale Salvamento di Bisceglie e Nucleo Guardia Ambientale di Bisceglie; Schara Onlus per mansioni ausiliarie ai servizi di assistenza alla popolazione; Associazione Nazionale Polizia di Stato di Trani per precise mansioni quali ausiliari ai servizi afferenti all’area di vigilanza del corpo Polizia Locale di Bisceglie;  Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Bisceglie, Associazione Finanzieri d’Italia di Bisceglie e Legambiente di Bisceglie per organizzazione per il controllo delle aree a verde e pubbliche.

Fonti: La Gazzetta del Mezzogiorno ed. Foggia, Barletta, Andria, Trani
bisceglie24.it , bisceglielive.it , bisceglieviva.it

l’articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno

Morciano di Leuca, 31 Marzo 2020 – Una iniziativa meritoria dei volontari della SNS Sezione Torre Vado-Capo di Leuca in collaborazione col Comune di Morciano di Leuca (LE).
Vista l’attuale Emergenza Sanitaria COVID-19, che ci costringe a rivedere abitudini e stili di vita, limitando la libera circolazione e le uscite all’aria aperta, desideriamo andare incontro alle esigenze della popolazione, garantendo un servizio di ascolto e consegna di farmaci a domicilio.

Il servizio GRATUITO, è attivo dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 12:30 e dalle ore 16:00 alle 19:00.
Chiunque fosse interessato può contattare il numero 0833/1831032, dove gli operatori telefonici saranno a vostra completa disposizione.

#NONSIETESOLI #RESTATEACASA

Fonte e immagini: SNS Torre Vado-Capo di Leuca

Milano, 30 Marzo 2020 – L’approfondimento della Dott.ssa Paola Cerutti, Pediatra ospedaliera e di base, Comitato Medico-Scientifico Società Nazionale di Salvamento, con la collaborazione del Dr. Alfredo Rossi, Direttore Generale Sanitario SNS.

I bambini ai tempi del Coronavirus

“Comunque questo coronavirus
una cosa bella l’ha fatta:
ci ha resi tutti uguali”
Serena, 11 anni

A cura della
Dr.ssa Paola Cerutti
Pediatra ospedaliera e di base
Comitato Medico-Scientifico
Società Nazionale di Salvamento

e con la collaborazione del
Dott. Alfredo Rossi
Direttore Sanitario SNS

Rischi per i bambini durante la pandemia del nuovo coronavirus: davvero pochi?
Non è certo che i bambini siano meno colpiti dal SARS-CoV2, ma è ad ora evidente che sviluppino generalmente meno sintomi della malattia CoViD.

Anche tra i bambini la gravità dei sintomi cresce con l’aumento dell’età. I casi gravi che hanno necessitato ospedalizzazione o che hanno avuto cattiva prognosi sono fortunatamente assai rari. Nella grande maggioranza i bambini affetti hanno sintomi lievi o trascurabili.
Quali ? :   febbre, tosse, rinite, mal di testa, mal di pancia, mal di gola, talora diarrea o vomito.
In qualche caso si manifesta la polmonite interstiziale, a prognosi decisamente migliore che negli adulti.
La minor gravità del decorso della malattia nei bambini ricorda più l’epidemiologia di poliomielite, morbillo e varicella (più gravi in adolescenti e adulti, che nei bambini), che non quella delle pandemie di influenza “spagnola” del 1918 e di influenza H1N1 del 2009, che furono più simili al CoViD  per i sintomi respiratori.

Le ragioni per cui il nuovo coronavirus CoV2 è più “indulgente” con i piccoli sembrano essere: la miglior funzionalità della loro immunità, la miglior efficienza respiratoria, la minor espressione di alcuni recettori cellulari per i coronavirus (ACE2), le minori comorbidità (malattie concomitanti), la minor tendenza ad una risposta immune iperinfiammatoria dannosa, tipica invece dell’adulto.

Contenere il contagio in una casa con bambini: è possibile?
Proprio l’indulgenza del CoV2 coi più piccoli li rende veri “untori” potenziali in casa, fuori casa e sulle infinite superfici con cui entrano a contatto!

E sappiamo quanto sia impossibile contenere la fisicità entusiasta dei bambini, oltretutto repressa dalle misure di contenimento sociale. Non possiamo tuttavia  eccedere nel contenimento fisico (la salute dei bambini dipende anche da una loro equilibrata libertà di movimento) e neppure  possiamo applicare la disinfezione eccessiva di ogni oggetto (sono aumentati i casi di intossicazione da disinfettanti in corso di questa pandemia).

Occorre ribadire quelle ovvie norme igieniche che devono entrare con rigore (ma anche giocosamente!) nelle abitudini quotidiane dei bambini e dei ragazzi. Proviamo a riassumere:
Lavare le mani   con sapone non antibatterico per almeno 20 secondi (trovando una canzoncina adatta per rendere la procedura gradita!); solo in caso di mancanza di acqua e sapone usare un gel igienizzante al 60% di alcol;
Abituare il bimbo all’uso di fazzoletti di carta una sola volta per tossire, starnutire o soffiare il naso e in mancanza di essi tossire o starnutire nell’incavo del gomito (loro riconosceranno la Dab dance!);

Pulire e disinfettare la casa con regolarità e cautela, senza eccessi,  in particolare maniglie, interruttori, rubinetteria, servizi igienici, telefoni, cuffie, tablet, tastiere e comodini (se chiederanno di aiutarvi sarà occasione di insegnar loro a mettere ordine, soprattutto nei loro giochi!);
Arieggiare regolarmente le stanze e non scuotere abiti, tovaglie o altro dentro casa;
Lavare periodicamente pupazzi e peluche, lasciandone esposti il meno possibile;
Insegnare a non toccarsi occhi e naso e non mettersi dita o altro in bocca (vince chi resiste tutto il giorno senza farlo: date il buon esempio!);
Insegnare come indossare e come togliere la mascherina, utile in caso di sintomi (i bambini comprendono meglio di noi le regole del gioco, se spiegate con chiarezza!);
Non scambiare posate, bicchieri, piatti, cuscini e asciugamani (anche gli asintomatici possono contagiare);
Trattare gli animali domestici con igiene consueta evitando effusioni eccessive (le coccole si possono fare, ma meglio con le mani che con la faccia!).
Il familiare che risulti anche minimamente sintomatico va isolato il più possibile e, se ha un’età che lo consente, deve indossare almeno la mascherina chirurgica.
Se chiediamo aiuto ai bambini, renderanno questa sfida all’isolamento virale ludica e quasi avventurosa.

La quotidianità dei bambini durante la pandemia: cosa resta di “normale”?
Motivare ai bambini il distanziamento sociale da nonni e amichetti e giustificare le pressanti attenzioni igieniche, senza infondere in loro ansie e paranoie, dipende dal nostro atteggiamento, che deve essere rassicurante e sincero. Andranno colti nei bambini i segni di ansia, irritabilità e insonnia e affrontati con rassicurazione, propositività, routine e fantasia. Normale è ciò cui ci si adatta. La loro capacità di adattamento è superiore alla nostra, se ci vedono positivi, possibilisti ed equilibrati. Anche nel disagio e nella nostalgia, se lasciati esprimere, i bambini e i ragazzi possiedono una innata capacità creativa di proporre risoluzione di problemi con significativa resilienza. Vanno educati a questo, in maniera consona alla loro età anagrafica: motivando i più piccini alla “battaglia” da vincere contro il virus invisibile, ma distraendoli spesso con altri argomenti e mantenendo la loro ritualità quotidiana; con i più grandi, invece, leggendo, informando, ascoltando e stimolando a creazioni artistiche o progettuali, ispirate da un momento epocale singolare, ricco di emozioni, di sfide, di incognite e di speranze.

Le informazioni traboccanti sui vari social media vanno attentamente selezionate, filtrate e limitate dalla presenza dell’adulto. Il giudizio va coltivato. Le relazioni a distanza sono un’opportunità unica di utilizzo finalmente virtuoso e moderato degli strumenti tecnologici di telecomunicazione (da parte dei ragazzi e da parte nostra). L’e-learning dei bambini e lo smart working dei genitori sono una grandissima occasione di organizzazione, autonomia, responsabilizzazione, confronto e rispetto dei rispettivi spazi e tempi. Non dovranno mancare occasioni di movimento fisico anche in condizioni di isolamento domiciliare: ginnastica, danza, gioco libero, allenamento fisico, discipline psicocorporee adattate per bambini. Ove possibile, creiamo momenti di riappropriazione del gusto per la musica, l’arte, la natura e la cucina tradizionale, strumenti culturali che consentono nella distrazione di costituire una circostanza di crescita collettiva.

Prevenzione e cura: cosa si può fare per ammalarsi meno e guarire prima?
Tra le migliori strategie preventive delle complicanze virali si annovera un corretto regime alimentare (altra eccellente abitudine  da adottare e non abbandonare più!):  verdura e frutta, buona idratazione, riduzione degli zuccheri semplici, varietà, stagionalità ed equilibrio degli alimenti.

Una adeguata idratazione orale (acqua, brodi, spremute, estratti, tisane) è fondamentale per rendere l’organismo più adatto a fronteggiare il  CoViD, anche nei bambini, perché riduce la densità delle secrezioni e il rialzo termico.
In caso di sintomi febbrili o dolorosi meglio per cautela evitare l’ibuprofene, a cui va preferito il paracetamolo, in dosi corrette per il peso del bambino.
In presenza di sintomi deve essere contattato il pediatra curante, per consentire il monitoraggio della situazione clinica, l’eventuale visita medica e la prescrizione di integratori e farmaci per gestire, contenere e risolvere i sintomi, mancando tuttora sia un farmaco antivirale specifico definitivo sia un vaccino mirato.

Allattamento, gravidanza, parto, puerperio durante l’epidemia: si partorisce e si allatta tranquille?
Non essendo stato riscontrato il CoV2 in placenta, cordone ombelicale, colostro e latte materno, si considera che il passaggio, proprio come nella prima epidemia di SARS del 2002, non avvenga per via verticale (transplacentare da mamma a feto), ma post-partum (dalla mamma a occhi, naso o bocca del neonato). Quindi se le condizioni cliniche e il volere della madre lo consentono, non sussistono controindicazioni al parto naturale e all’allattamento materno, al seno o spremuto. La mamma sintomatica o CoViD-positiva potrà quindi serenamente partorire e allattare, tutelando in questo modo il benessere del figlio e di sé stessa, avendo però l’accortezza di indossare una mascherina adeguata e lavarsi accuratamente le mani, rimandando solo di pochissime settimane i baci a labbra nude al suo piccolo, nato in epoca speciale.

Paola

Bibliografia di riferimento

  • Guan WJ, Ni ZY, Hu Y, et al. Clinical Characteristics of Coronavirus Disease 2019 in China [published online ahead of print, 2020 Feb 28]. N Engl J Med. 2020;10.1056/NEJMoa2002032. doi:10.1056/NEJMoa2002032
  • CDC 2020. www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/infection-control/control-recommendations.html
  • Dong Y, Mo X, Hu Y et al. Epidemiology of COVID-19 among children in China. Pediatrics 2020; DOI:10.1542/peds.2020-0702
  • Clinical management of severe acute respiratory unfections (SARI) when COVID-19 disease is suspected. Interim Guidance. 13 March 2020, Geneva. file:///Users/riccardo/Downloads/clinical-management-of-novel-cov.pdf
  • Wang L et al. Working Committee on Perinatal and Neonatal Management for the Prevention and Control of the 2019 Novel Coronavirus Infection. Chinese expert consensus on the perinatal and neonatal management for the prevention and control of the 2019 novel coronavirus infection (First Edition). Ann Transl Med. 2020 Feb;8(3):47. doi: 10.21037/atm.2020.02.20

Scarica il documento – I bambini ai tempi del Coronavirus (PDF)

Milano, 27 Marzo 2020 – Presentiamo un’altra importante iniziativa.

Coronavirus: un’APP per una facile valutazione dei sintomi principali

La FISM (Federazione Italiana delle Società Medico-scientifiche), della quale la nostra Società di Salvamento fa parte, propone a tutti noi di scaricare gratuitamente sul nostro smartphone una APP molto utile per la valutazione dei sintomi correlabili all’infezione da Coronavirus.
Questo sistema, assolutamente certificato dalla fonte istituzionale, è molto semplice, impiega pochi istanti di tempo e ci aiuta ad evidenziare alcune manifestazioni cliniche significative.
Ci permette di verificare in tempo reale se abbiamo una probabilità bassa, media o elevata di aver contratto il virus.
Pur non essendo evidentemente in grado di certificare la positività (come il tampone orofaringeo) la APP ha il grande vantaggio di essere diffusibile a livello capillare, e quindi di acquisire dati importanti per lo screening di popolazione.

Infine essa può contribuire a tranquillizzare le persone con sintomi poco rilevanti, o al contrario suggerire un doveroso contatto con il medico curante per coloro che avessero uno score più severo.
La Società di Salvamento con convinzione ritiene doveroso promuovere questa importante iniziativa.

L’app IoRestoaCasa è al momento disponibile solo su Google Play (per Android). Scarica qui l’App.
A breve sarà disponibile anche su App Store (per iOS).

Fonte: FISM

Milano, 25 Marzo 2020 – L’approfondimento della Dott.ssa Simona Trotta, Psicologa e psicoterapeuta, Comitato Medico-Scientifico Società Nazionale di Salvamento, con la collaborazione del Dr. Alfredo Rossi, Direttore Generale Sanitario SNS.

Coronavirus: la paura e il nuovo giorno

“E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca…”
Edgar Lee Masters,
Antologia di Spoon River

A cura della
Dott.ssa Simona Trotta
Psicologa e psicoterapeuta
Comitato Medico-Scientifico
Società Nazionale di Salvamento

e con la collaborazione del
Dott. Alfredo Rossi
Direttore Sanitario SNS

Una premessa
L’ emergenza Coronavirus desta in tutti noi una evidente e giustificata preoccupazione.

Il rischio di contagio, sia interumano sia attraverso oggetti contaminati, è di fatto sensibilmente maggiore rispetto ad esempio ai più noti Rinovirus e Adenovirus, responsabili delle comuni sindromi influenzali. I dati epidemiologici, in costante aggiornamento da parte degli organi istituzionali (OMS, Ministero della Salute, ISS), indicano come questa “battaglia” sia ancora in pieno svolgimento, in attesa di una declinazione spontanea dell’aggressività virale, dell’efficacia di nuove terapie e soprattutto delle misure individuali e collettive di contenimento del contagio.

Veniamo a noi
Tutti noi abbiamo paura, ma … proviamo ad analizzare con distacco questa condizione : scopriremo in noi inaspettate doti di resistenza.

Anzitutto: la paura è una reazione fisiologica (!)
E’ un essenziale meccanismo di difesa. Predispone l’animale a combattere, recluta energia, induce modificazioni neuro-ormonali (adrenalina, cortisolo, insulina, …), prepara l’azione.

Lo scopo principale della paura è quello di difenderci.
Senza la paura saremmo passivi, staccati dal mondo circostante, indifferenti agli stimoli e incapaci di reagire: saremmo vittime predestinate.
La paura invece ci prepara al pericolo, reclutando esperienze già vissute ( e magari dimenticate) , attivando strategie di adattamento e adeguamento, migliorando la soglia dei sistemi di vigilanza.
La paura esorta alla prudenza e aiuta a sviluppare le capacità elaborative dell’uomo permettendo di gestire gli avvenimenti della natura.

La paura, insomma, stimola quelle che potremmo definire “garanzie di sopravvivenza”.
L’eccesso di paura però può provocare il panico , una sorta di “paura della paura” , con conseguenti comportamenti irrazionali, non finalizzati, improduttivi o del tutto devastanti.
Questo panico non deve passare: di fronte al Coronavirus non lo dobbiamo permettere.

Ecco quindi alcuni piccoli suggerimenti per confinare l’eccesso di paura, per utilizzarla al contrario secondo la sua valenza positiva, per riuscire a combattere, per provare a vincere.

Gestione dello stress.
Gestire lo stress vuol dire sviluppare la resilienza (una sorta di equilibrata condizione psicologica che permette di fronteggiare il pericolo ed insieme di non esserne dominati : una precisa bilancia tra paura e consapevolezza oggettiva del rischio).
Riorganizziamo la nostra quotidianità.
È importante mantenere piccoli riti ed abitudini quali ad esempio il rito della colazione, del pranzo, della cena e di un eventuale aperitivo in famiglia, la cura del proprio corpo, la lettura dei quotidiani, di un buon libro, i tempi di lavoro e/o di studio, con eventuali pause caffè o merenda e l’attività fisica.
È importante mantenere la socializzazione, attivando relazioni con amici o colleghi tramite mail, telefono, video chat per dare tregua all’isolamento.

Gestione delle informazioni
Meglio limitarsi a consultare solo fonti ufficiali affidabili, non più di una o due volte al giorno, sull’evolversi della situazione.

È importante basarsi su dati oggettivi, e non cercare compulsivamente informazioni, alla ricerca ossessiva dell’invulnerabilità, ricordando che COVID è un fenomeno collettivo.

Bambini e adolescenti
Evitiamo di lasciare costantemente in sottofondo la televisione accesa.

Le notizie, infatti,  sono calibrate per utenti adulti; il linguaggio dei media può spaventare i bambini.
E’ importante dare ai bambini spiegazioni semplici, usando un linguaggio adatto all’età, sintonizzandoci sulle loro e non sulle nostre esigenze.
Mostriamo loro che stiamo vivendo una situazione faticosa e complessa, da cui usciremo sicuramente vittoriosi. (vietato dire bugie!).
Facciamo sentire coinvolti gli adolescenti in modo attivo, come parte di un grande ingranaggio che lavora per superare un momento faticoso e debellare il virus ( aiuti in casa, non uscire, studio, divertimento, relazione con i coetanei tramite video chat ecc …).
Rinforziamo il loro senso di responsabilità!

Anziani
Spesso i nostri vecchi sono persone sopravvissute a ben peggio! Utilizziamoli per i consigli, l’amore e la speranza che essi sanno infondere. Allo stesso tempo stimoliamoli a “combattere” restando in casa (hanno già vissuto la resilienza, scendendo in campo).

La coppia
Rispettiamo gli spazi e i momenti di silenzio o di solitudine dell’altro (la convivenza forzata può creare incomprensioni, conflitti e disagi), ma ricordiamo che uno sguardo di complicità può essere in questo periodo straordinario.

Riposo
Docce calde, tisane, lettura, ascolto di musica rilassante, meditazione per liberare la mente, possono accompagnarci ad un sonno ristoratore che può aiutare a recuperare energie e rinforzare le nostre difese  e perfino le reazioni immunologiche.

Se ci alleniamo a gestire la paura con questi piccoli accorgimenti, possiamo recuperare la nostra capacità critica, la giusta distanza dalle emozioni, senza utilizzare il meccanismo della negazione né amplificando le difficoltà del momento, recuperando risorse, vissuti positivi, per dare uno scopo alla quotidianità e spazio, nel nostro immaginario, al ritrovamento di prospettive future… alla nascita del nuovo giorno…

“E nasce nuovamente il giorno”
P. Neruda, Diurno con chiave notturna

Simona

Scarica il documento – Coronavirus: la Paura e il Nuovo Giorno (PDF)