Società Nazionale di Salvamento, dal 1871... per la sicurezza della vita sul mare
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Comunicazione

Besozzo, 27 Agosto 2020 –  Riportiamo l’articolo di Federica Lucchini pubblicato il 27/08/2020 su Prealpina.it .

Nuotare in sicurezza. Ecco come

Troppi annegati: a Besozzo un incontro per educare i bagnanti

«Al lago va dato del lei: va assolutamente rispettato e non bisogna mai dargli eccessiva confidenza».

di Federica Lucchini leggi l’articolo su prealpina.it – pubblicato il 27/08/2020

<<Le parole di Daniele Baldin, responsabile del servizio tecnico dell’Autorità di bacino lacuale, riassumono lo scopo dell’incontro pubblico in programma stasera, giovedì 27 agosto, alle 21 nel cortile esterno della Casa delle persone in via Mazzini. Titolo dell’appuntamento: «>Nuotare in sicurezza nei nostri laghi».

Mentre si allunga drammaticamente il numero delle vittime tra i giovanissimi , a causa di annegamenti nel Lago Maggiore, l’amministrazione comunale ha organizzato questo momento consapevole dell’importanza di educare le persone ad affrontare l’acqua. Significativa la sinergia con l’Autorità di bacino lacuale dei laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese, Guardia costiera e Società nazionale di salvamento.

«Questo momento vuole essere l’inizio di un percorso che aumenti la sensibilizzazione verso un problema dai controni tragici e attuali – spiega il sindaco Riccardo Del Torchio -. L’impulso è partito da Francesca Pianese, consigliere delegato alla famiglia, a seguito dell’annegamento della giovane concittadina Meryem, avvenuto in questo mese».

«L’obiettivo – interviene il consigliere – è fare capire norme di comportamento che magari possono essere scontate, ma non per i giovani. Creare, dunque, una vera e propria educazione a vivere il lago, visto che è una realtà che ci appartiene, con buon senso, cogliendo gli aspetti belli. Sarà posta l’attenzione su tantissimi aspetti. Concretamente nell’individuare quelle spiagge che hanno il servizio di bagnino, un servizio di emergenza nel caso in cui ci fossero situazioni critiche».

«Da più di dieci anni l’Autorità di bacino ha istituito sedici postazioni di servizio bagnini sulla sponda lombarda, da fine giugno ad agosto nel pomeriggio – interviene Baldin – e ha sottoscritto una convenzione con la Guardia costiera, la Guardia di finanza e i Vigili del fuoco per la vigilanza sull’acqua. Ma è importante l’atteggiamento che si deve avere verso il lago e la conoscenza della vita sott’acqua: della presenza degli strapiombi, delle correnti. Indispensabile è saper nuotare, ed essere comunque attenti anche alle proprie condizioni fisiche».

Durante la serata verranno date indicazioni puntuali.

Interveranno il luogotenente Vincenzo Pavone, comandante del secondo Nucleo Mezzi Navali Lago Maggiore della Guardia Costiera, il primo maresciallo Ivan Quarta, capoequipaggio dello stesso Nucleo, Roberto Carullo, direttore provinciale della Società nazionale di salvamento, sezione Provincia di Varese e il geometra Baldin. La serata sarà anche l’occasione per dedicare un pensiero a Meryem. L’ingresso sarà libero ed è richiesta la prenotazione via mail all’indirizzo servizisociali@comune.besozzo.va.it.

In caso di maltempo, si terrà all’interno della struttura della Casa delle persone.

Federica Lucchini

Fonte e foto: prealpina.it

Cesenatico, 24 Agosto 2020 – “Papà ti salvo io”: il tradizionale evento dedicato ai bambini si è svolto all’interno dell’iniziativa “Salvataggio per un giorno”. Bagnini della Società Nazionale di Salvamento in azione Lunedì 24 Agosto sulla spiaggia libera di Cesenatico (FC), nei pressi di Piazza Andrea Costa.

L’articolo “I bambini a lezione di sicurezza in mare” di Giacomo Macellani , pubblicato su “Il Resto del Carlino” il 25 Agosto 2020.

Foto: SNS Cesenatico e SNS Forlì

Fonte: Il Resto del Carlino

Forte dei Marmi, 6 Agosto 2020 – “Storie di bagnini”: proseguono gli appuntamenti sul quotidiano “Corriere della Sera”. L’articolo di Marco Gasperetti, pubblicato il 06/08/2020.

«Io penalista e guardaspiaggia per amore del mio cane Cuore»

Martina, avvocata, fa la volontaria di salvataggio in Versilia «Ho iniziato per scommessa quando lei era una cucciola: ci capiamo con uno sguardo, tra noi c’è qualcosa di magico»

di Marco Gasperetti – pubblicato il 06/08/2020 

<<Sulla spiaggia di Forte dei Marmi, con accanto l’inseparabile Cuore, una femmina di golden retriever, Martina Bartoli, 39 anni, sembra davvero la bagnina ideale che con il binocolo scruta il mare e con il fischietto d’ordinanza mette in guardia i bagnanti più spericolati. E nessuno, ma proprio nessuno, immaginerebbe che quella donna sicura di sé e padrona della spiaggia in realtà è un avvocato penalista del foro di Firenze che ha appena preparato la prossima arringa per salvare dal carcere qualcuno. Stavolta il salvataggio riguarda invece un turista trentenne che annaspa a cinque metri dalla riva mentre la corrente lo porta al largo. «Presto, partiamo con i cani», grida a un tratto Martina e all’improvviso Cuore e gli altri quattro-zampe del gruppo di salvataggio si gettano in mare e in pochi minuti raggiungono l’uomo e lo salvano. «Ce l’abbiamo fatta, anche stavolta», sussurra Martina che sembra commuoversi quando il bagnante maldestro ringrazia i suoi salvatori. «Questi momenti ti ripagano di tutta la fatica di anni di corsi, di continue esercitazioni e di un bel po’ di sacrifici», spiega la «bagnina volontaria». Sì, volontaria, l’avvocato Bartoli non prende neppure un centesimo e, come gli altri operatori della sezione toscana della Scuola italiana cani salvataggio, andare a sorvegliare le spiagge libere della Versilia è un hobby. «Che è nato a sorpresa dopo un patto siglato quattro anni fa quando ho adottato Cuore, figlia di un cane da salvataggio ricorda -. L’allora padrone del cucciolo mi disse che per averlo avrei dovuto promettergli di brevettarlo da grande come cane bagnino. Accettai la proposta che mi sembrava un po’ strampalata e quando arrivò il momento decisi di partecipare al corso anch’io. E da allora non ho più smesso». Sostiene Martina che quel patto e quell’adozione ha rivoluzionato la sua vita e anche quella di Sara, la figlia di io anni, diventata la mascotte del gruppo. «Perché è una passione immensa che ci lega all’amore per i cani, per il mare e per la natura e soprattutto per la gente spiega -. Con i cani di salvataggio frequentiamo gli stessi corsi, partecipiamo alle stesse operazioni di salvataggio e creiamo un’osmosi incredibile. Con Cuore abbiamo un metalinguaggio, ci capiamo con uno sguardo, con un movimento. C’è qualcosa di magico, indescrivibile che non si può raccontare. E poi ho anche mia figlia Sara con me. È entusiasta e anche lei si sta preparando insieme a Jennifer». Jennifer è la figlia di Cuore. E’ nata di colore nero, ha quattro mesi e come Sara ha una gran voglia di salvare un sacco di gente. «Per il brevetto c’è da aspettare ancora un po’ di tempo sorride Martina ma loro si stanno impegnando e promettono bene. Anche mia figlia ama il mare, la natura e la gente con la mia stessa passione. Ed anche questo è un incanto che mi ripaga di tanti sacrifici». E il tempo libero? «Che cos’è scusi? risponde con una risata l’awocatessa -. Tra professione, salvataggio e, soprattutto il meraviglioso lavoro di mamma, per me non esiste proprio. Ma sono felice, non torno indietro». Martina non è la sola donna della sezione toscana della Scuola italiana di salvataggio. «Sì, siamo una quarantina su un centinaio di uomini – spiega -. Siamo bravissime soprattutto nei compiti di organizzazione e nella sensibilità verso chi aiutiamo. Come quel bambino di sei anni che qualche giorno fa si era perso in una spiaggia della Versilia». Il grande capo dell’organizzazione è Salvo Gennaro, professione luogotenente della Guardia di Finanza. E molto orgoglioso del suo gruppo: «Sono persone straordinarie, insuperabili dice -. Dedicano le vacanze e il lor tempo libero agli altri e sono state eccezionali anche durante l’emergenza Covid. E l’avvocato Martina Bartoli è uno degli esempi migliori. Bravissimi anche i cani, inseparabili da noi umani e decisivi nel nostro lavoro».>>

di Marco Gasperetti

Fonte e immagini: corriere.it

La tua scomparsa prematura lascia una scia di dolore nella tua famiglia, nella tua “Salvamento”, nei tuoi bagnini…
Sarai sempre nella nostra memoria e saremo sempre vicini ai tuoi affetti.

I Soci, il Direttivo e il Presidente
della Società Nazionale di Salvamento

Borgo San Lorenzo, 29 Luglio 2020 – Grande spavento ma nessuna grave conseguenza: una bambina di circa tre anni, sfuggita al controllo della madre, sarebbe caduta nella piscina dove ha rischiato di annegare. Il tempestivo e professionale intervento del bagnino ha evitato il peggio.
E’ accaduto a Ronta, frazione del comune di Borgo San Lorenzo, nel fiorentino, Mercoledì 29 Luglio. Sono intervenuti sul posto l’ambulanza del 118 e l’elisoccorso Pegaso. La bimba, comunque già ripresasi, è stata elitrasportata in ospedale per i controlli del caso.
Lo riporta La Nazione – Firenze (leggi).

Fonte: lanazione.it

Ancona, 30 Luglio 2020 – Riportiamo l’articolo “In 3 settimane già 12 i salvataggi. Il Banco Marchigiano supporta la Società Nazionale Salvamento in mare”, pubblicato su vivereancona.it il 30/07/2020. Le parole di Massimo Albanesi, Direttore della Società Nazionale di Salvamento della Sezione di Ancona-Falconara.

leggi l’articolo su vivereancona.it – 

<<Ancona 30/07/2020 – “Basterebbe rispettare quelle poche e semplici regole base per rendere il mare un amico ed evitare gran parte dei rischi per i bagnanti”.
Massimo Albanesi, Presidente della Società Nazionale Salvamento Sezione di Ancona-Falconara, guarda i dati relativi a questa prima metà della stagione balneare 2020 ed evidenzia che i casi non tendono a diminuire, restando nella media degli anni passati. “Basterebbe evitare di entrare in acqua in piena digestione, bagnarsi gradualmente per evitare l’effetto brusco caldo-freddo e non allontanarsi in caso di mare agitato: se venissero maggiormente rispettate queste tre regole base si verificherebbero molti meno casi di persone in difficoltà in acqua che vedono il nostro intervento in emergenza”.

E sono stati già 12 i casi di salvataggio da quando è iniziato il servizio di presidio, in cui l’Associazione di volontariato è dovuta intervenire in modo determinante, tra cui l’ultima a Portonovo pochi giorni fa per trarre in salvo 4 persone. “E’ proprio Portonovo – continua Albanesi – una delle nostre tre sezioni, le altre sono Ancona-Falconara e Marina di Montemarciano, che sta crescendo maggiormente in termini di attività e di richieste di intervento”. Intanto, il Banco Marchigiano ha deciso di supportare la preziosa attività quotidiana di puro volontariato della Società Nazionale Salvamento: “Ci autofinanziamo in tutto e quindi per noi questo supporto è ossigeno. Ringraziamo pertanto la Banca.
Il suo aiuto verrà impiegato per potenziare i mezzi a disposizione, la loro manutenzione e per le spese vive e ci sarà di grande aiuto per alimentare l’attività in modo particolare della sezione di Portonovo che vede annualmente grandi flussi di turisti”. Da pochi giorni una squadra della Società Nazionale Salvamento è dedicata anche al “servizio Covid” nelle spiagge libere con ragazzi e ragazze che si occupano di garantire il distanziamento sociale. Un compito anche questo prezioso in una fase in cui sarà determinante non abbassare la guardia nel contrasto al Sars Cov2 ed evitare potenziali recrudescenze del virus.>>

Fonte e immagini: vivereancona.it

Lido di Venezia, 24 Luglio 2020 – “Storie di bagnini”: il secondo appuntamento pubblicato il 23/07/2020 sul quotidiano “Corriere della Sera”. Riportiamo l’articolo di  Andrea Pasqualetto.

Pippo, che ha smentito il medico: «Disse: “È morto”. Io lo salvai»

Benito Garbisa, 60 salvataggi in altrettanti anni di servizio, è cresciuto tra gli ombrelloni sulla spiaggia del Lido di Venezia. In bacheca medaglie e il titolo di Cavaliere della Repubblica

di Andrea Pasqualetto leggi l’articolo su corriere.it – pubblicato il 23/07/2020 

<<Eccolo puntuale sul molo di Santa Maria Elisabetta, inconfondibile barba bianca. Ti vede, ti avvicina, ti stringe la mano come una morsa: «Bondì, salta su». Si sale, quindi, nella sua Yaris bianca. Nessuna mascherina, nessuna precauzione, il Covid come l’alta marea veneziana quando il pericolo è scampato. «Ti ga ancora quea roba sua boca!», esordisce quasi disgustato. Mentre guida fra le stradine strette del Lido di Venezia, l’isola d’oro dei suoi ottantasei anni, Benito «Pippo» Garbisa parla nel dialetto stretto della laguna, con quell’erre molto arrotata che hanno solo i veneziani del centro storico. «Ciao Pippo, tuto ben?», lo saluta un giovane dal marciapiede. «Ciao vecio». Non vuole andare subito al mare, dove ha trascorso tutta la vita. Era alto così quando suo padre Spiridione gli faceva aprire gli ombrelloni del loro stabilimento sul lungomare Marconi.

Al lavoro dal ‘49
Prima vuole farti vedere qualcosa e quindi svolta verso l’aeroporto isolano, il Nicelli, una striscia d’erba fra il mare e la laguna a un passo dal Mose, amministrato da suo figlio Maurizio Luigi «Gigi». Anche Gigi è nato e cresciuto fra gli ombrelloni ma poi ha cambiato strada e al mare ha preferito la terra e il cielo. «Avevo bisogno di aria nuova». Pippo no, lui ha sempre fatto quello: il bagnino e il gestore, in ordine di importanza. Settant’anni di onorata carriera, iniziata ufficialmente nel 1949, quando a 16 anni ottenne il tesserino di salvamento, lo stesso che ha rinnovato anche nel 2020. La struttura è stata venduta 12 anni fa ma lui in spiaggia ha continuato ad andarci: «Non al Garbisa però, troppi ricordi, troppo…», sospira fino a commuoversi ed è la prima sorpresa.

Il più decorato d’Europa
Una fedeltà al lavoro che gli è valsa diversi primati: bagnino più decorato d’Europa, bagnino più anziano d’Italia, bagnino con il maggior numero di anni di servizio. Il suo mondo è quello: mare, sabbia, sdraio, moscone e canottiera rossa. Con un numero su tutti: sessanta salvataggi, cioè sessanta persone rianimate. «Un record, so el primo d’Europa», dice con orgoglio, mentre fruga nel sacchetto che ha con sé. Tira fuori medaglie, targhe, riconoscimenti. «Vara qua, Mattarella, Ciampi…». Sono medaglie al merito «per aver contribuito in maniera determinante al salvataggio in mare di innumerevoli bagnanti… con elevata professionalità e impareggiabile altruismo». Quando rileggiamo ad alta voce le motivazioni i suoi occhi s’inumidiscono. E due. Perché questo lupo di mare con trascorsi di pugile e lottatore, ha dentro qualcosa che gli monta al solo ricordo. «Mio papà è senz’altro un po’ vanitoso — spiega il figlio — ma è anche molto buono e molto molto sensibile».

Quel salvataggio del ‘66
Medaglia d’argento e di bronzo al valor civile, Cavaliere ufficiale della Repubblica, Cavaliere di San Marco, Commendatore e pure Croce d’oro dell’Avis con oltre 150 donazioni. Ogni premio ha la sua spiegazione. Anno 1966, spiaggia Sorriso. «Atto di eroismo, salvava da morte certa un bagnante», scrivono. «Vara, me vien ancora a pee de oca», dice mostrandoti il braccio che, in effetti, ha la pelle accapponata. La scena l’ha scolpita così nella memoria: «Sento urlare aiuto, guardo, mi butto, tiro su un giovane e lo porto a riva. Poi arriva il medico: “Questo è morto”. Eh no, dico io. Massaggio cardiaco, respirazione bocca a bocca, secchiate d’acqua dal collega, mezz’ora così. Non era morto. Arriva l’ambulanza e lo porta in ospedale. Salvo».

Scogli come coltelli
Anno 1958. Mareggiata. Tre ragazzi di Mestre stavano annegando fra gli scogli. «Li ho tirati fuori uno alla volta. Vara qua», e ti fa vedere la mano ancora forte. «Sei punti di sutura». Anno 1980. Signora che fa il bagno. «Onde sempre più alte, sparisce, corro, mi butto, la tiro fuori. Vara qua», ti mostra la coscia. «Undici punti… i scogli xe come cortei». Riprendiamo la macchina per il vicino mare. Parcheggia sulla sabbia e come esce si aprono le acque. «Pippo, ti xe in ritardo», sorride un tipo. «Pippo, metti a bandiera rossa». «Ehi Pippo, mitico». È il suo regno.>>

di Andrea Pasqualetto

Fonte e immagini: corriere.it

Salerno, 21 Luglio 2020 – Ringraziamo la Capitaneria di Porto per la sensibilità e la lungimiranza. Riportiamo integralmente l’articolo di  Vincenzo Rubano pubblicato online su “Repubblica.it” – ed. Napoli – il 21/07/2020. 

Salerno, il sogno di Francesco si avvera: bagnino con la sindrome di Asperger

I genitori del 16enne hanno scoperto per caso cinque anni fa che il ragazzo ha una lieve forma di autismo

di Vincenzo Rubano leggi l’articolo su repubblica.it – pubblicato il 21/07/2020 

<<SALERNO. Il sogno si avvera. Francesco, con una lieve forma di autismo, è riuscito a realizzare il suo grande desiderio: conseguire il brevetto da bagnino. “Ora potrò finalmente aiutare gli altri – racconta emozionato – il mio sogno è salvare vite umane”. Francesco, 16 anni, residente a Santa Marina, ha la sindrome di Asperger, l’hanno scoperto per caso cinque anni fa, i suoi genitori, dopo un attacco epilettico.

L’Asperger per lui è un turbinio di entusiasmo e voglia di fare, dalla palestra alla corsa, dai giochi di società al nuoto. Ieri all’esame da bagnino, a Salerno, presso il lido Colombo, è arrivato con venti minuti di anticipo. Maglietta bianca e pantaloncino nero, capelli trasandati e lo sguardo un po’ perso nel vuoto. Ad accompagnarlo la mamma Biagina e il papà Giovanni.

“Non vedeva l’ora di sostenere l’esame – raccontano i genitori – durante il viaggio in auto ha ripetuto per tutto il tempo le tecniche di salvataggio e di rianimazione”. E poi, per oltre un mese, si è esercitato in mare con gli istruttori della Società Nazionale di Salvamento.  Francesco vive in simbiosi con il mare, è un esperto nuotatore. Quando ieri mattina, durante la prova pratica, si è gettato in acqua per il recupero di una persona in difficoltà, ha lasciato tutti senza parole. Veloce, determinato, professionale.

E con una grinta fuori dal normale. “E’ stato bravissimo – racconta orgoglioso il suo istruttore Pietro Testa – è stato uno dei miei migliori allievi e ha raggiunto un grado di preparazione altissima. Ha seguito il corso sempre con molta attenzione ma soprattutto con tanta voglia di imparare. Inizialmente ero molto scettico -ammette l’istruttore – non avevo mai avuto esperienze di questo tipo. Francesco però mi ha fatto ricredere. E’ stato un esempio per tutti”.

La mamma di Francesco, Biagina, non ci crede ancora: “Mi sembra un sogno dopo immense difficoltà e porte sbattute in faccia. Qualche anno fa, un medico si stupì persino che avesse imparato a leggere e a scrivere. Questa era la prospettiva che avevamo dell’autismo”. Biagina, di professione giornalista, è una super mamma. “Per anni nessuno è stato in grado di darci una diagnosi. Dopo quell’attacco epilettico, l’unico della sua vita, mi venne in mente un articolo sul film “Adam”, la storia di un ingegnere che soffre proprio di questa sindrome: per me fu un’illuminazione”.

Da allora Biagina inizia la sua battaglia per aiutare il figlio. A 49 anni si scrive all’università e si laurea in tempi record e con il massimo dei voti in Scienze dell’educazione e della formazione. “L’ho fatto per essere più vicina a mio figlio – racconta – per potermi occupare personalmente delle sue difficoltà. L’Asl e la scuola, purtroppo, fanno ancora troppo poco”. Adesso Francesco, grazie anche all’impegno della mamma, continua a sognare, come dovrebbero fare tutti. E ha imparato a fregarsene del giudizio della gente e quando parla dice tutto quello che pensa.

“Non mi interessa quello che dicono le persone – spiega – faccio tutto quello che ho voglia di fare. E adesso ho voglia di impegnarmi per aiutare gli altri”. Orgoglioso di Francesco anche il capitano di vascello Daniele Di Guardo, comandante della Capitaneria di Porto di Salerno. “Un bagnino modello – spiega il comandante – siamo fieri ed orgogliosi di poter contare anche sulle sue competenze per assicurare sicurezza ai bagnanti. La perseveranza e l’impegno di Francesco siano da monito per tutti quelli che aspirano a lavorare nel settore della balneazione, affinché venga assicurato sempre un intervento efficace in caso di emergenza. L’assistente bagnante – ha concluso Di Guardo – è un interlocutore importante della Capitaneria di Porto, quale prima persona in grado di intervenire. Per questo si rende necessaria un’azione sinergica, condividendo l’obiettivo comune della salvaguardia della vita umana in mare”.>>

di Vincenzo Rubano

Fonte e foto: Repubblica.it