Società Nazionale di Salvamento, dal 1871... per la sicurezza della vita sul mare
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Comunicazione

Cesenatico, 8 Settembre 2021 – Il bagnino SNS Johnny Scarpellini è tempestivamente intervenuto in soccorso di un uomo 47enne – fra i bagni Italia e Florida a Cesenatico (FC) – salvandolo.
L’articolo pubblicato sul quotidiano “Il Resto del Carlino” ed. Forlì e Cesena il 08/09/2021 .

Accusa un malore al largo in acqua, turista salvato dal bagnino

Salvato dal bagnino di salvataggio mentre stava annegando a Cesenatico a 100 metri dalla battigia fra i bagni Italia e Florida. Un turista italiano 47enne ieri alle 11 stava facendo il bagno quando ha accusato un malore ma il bagnino di salvataggio Johnny Scarpellini si è accorto che stava andando giù di colpo. Immediatamente ha preso il moscone, lo ha raggiunto si è buttato in acqua e lo ha portato a riva. Sul posto sono arrivati in pochi minuti anche l’ambulanza del 118 e l’automedica. L’uomo, che aveva ingerito pochissima acqua anche per il tempestivo intervento del soccorritore, si è gradatamente ripreso e non è stato portato neppure all’ospedale. Resta però il fatto che deve la vita all’intervento del solerte bagnino di salvataggio.

Fonte e immmagini: Il Resto del Carlino ed. Forlì e Cesena

Marina di Massa, 2 Ottobre 2021 – In osservanza delle norme vigenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, vista la circolare Prot. n. 152 del 24/03/2009 – “Linee guida per i corsi di Operatore di moto d’acqua per il salvamento”, emanata dalla Presidenza, per il giorno Sabato 2 Ottobre 2021 è organizzato un corso per “Conduttore di Moto d’Acqua per il salvamento”.  Il corso si terrà a Marina di Massa, località Ronchi (LU)Il corso è a numero chiuso, con un massimo di 15 iscritti.

Location:
– in aula presso il Centro Nautico “la Casina sul Mare” Via Lungomare  n. 72  Ronchi Massa (MS);

– in mare in prossimità del Centro Nautico Stesso.

L’arrivo dei partecipanti a Massa dovrà avvenire in tempo utile per l’inizio del corso previsto per le ore 09 di sabato 02 Ottobre. Il corso avrà termine entro le ore 18.

Requisiti per l’iscrizione Corso per “Conduttori di Moto d’Acqua per il salvataggio”

  • patente nautica;
  • brevetto di Bagnino di Salvataggio (rilasciato dalla SNS);
  • età minima 18 anni.

Iscrizioni: dovranno pervenire tassativamente entro Lunedì 27 Settembre 2021, compilando l’allegata domanda ed inviando alla e-mail (info@salvamentomassacarrara.it ) alla SNS Sez. di Montignoso Ms,  accompagnata da copia del bonifico bancario di € 250,00 da effettuarsi sul C/C postale intestato alla SNS Montignoso cod. IBAN- IT27E0760101400001009339126; oppure tramite paypal all’indirizzo caffe.greco@gmail.com.

Tale versamento rappresenta la quota di iscrizione al corso ed è da intendersi quale copertura dei costi di organizzazione sostenuti.

Info corso, iscrizioni e logistica:sig. Francesco Paolo Greco, cell. 3470590998, email caffe.greco@gmail.com .
Docente del corso:  Francesco Paolo Greco.

Documenti da produrre in copia e consegnare in loco ai Docenti del corso:

  • 1 domanda di iscrizione al corso moto d’acqua ;
  • 1 foto tessera recente;
  • 1 copia documento d’identità fronte retro;
  • 1 copia codice fiscale fronte retro;
  • 1 copia certificato medico di sana e robusta costituzione rilasciato dal proprio medico di famiglia o certificato sportivo in corso di validità;
  • 1 copia brevetto Bagnino di Salvataggio;

I partecipanti dovranno avere con sé le dotazioni personali di sicurezza (muta, calzari, guanti); chi non ne fosse in possesso potrà usufruire di quelle messe a disposizione dalla SNS Sez. Di Montignoso.

Agli iscritti, durante il corso, verrà distribuito il manuale per Operatore con Moto d’acqua per il Salvataggio edito dalla SNS.
Le capacità di manovra in mare saranno valutate durante la durata del corso da parte dei docenti incaricati.

Fonte e foto: SNS Montignoso

Marina di Ravenna, 4 Settembre 2021 – Nell’ambito delle iniziative del 150° anniversario della SNS,  si è svolta alla Darsena Pescherecci di Marina di Ravenna la seconda edizione del Palio della Voga 2021, sfida sui mosconi rossi tra i bagnini e le bagnine della Riviera romagnola. Società Nazionale Salvamento Sez. di Ravenna tra gli organizzatori.

Da ravennanotizie.it (leggi): E’ stato Contro, bagnino di Comacchio, a vincere il titolo di miglior vogatore in canotta rossa e a conquistare la voga. Mentre la vittoria del palio in rosa è andata alla ravennate Giulia Parisini, che si è riconfermata campionessa.
“La sfida ha visto partecipanti da Rimini ai Lidi ferraresi,  provenienti da tutte le spiagge – avevano spiegano gli organizzatori dell’evento, Endas Ravenna insieme a Società Nazionale Salvamento Sez.Ravenna e Pro Loco Marina di Ravenna-.  Siamo orgogliosi di riportare questo storico evento in città e ringraziamo le collaborazioni ulteriori Autorità Portuale e Capitaneria di Porto”.

L’articolo pubblicato sul quotidiano “Il Resto del Carlino” ed. Ravenna il 06/09/2021 .

Simona Tarlazzi, Società Nazionale Salvamento Sez. di Ravenna

La locandina dell’evento

Foto: SNS Ravenna

Fonte: ravennanotizie.it e “il Resto del Carlino” ed. Ravenna

Agosto 2021 – Riportiamo l’articolo “I presidi che salvano la vita (quando ci sono)” pubblicato sul mensile “Il Salvagente”, numero di Agosto 2021 .

I presidi che salvano la vita (quando ci sono)

Ogni anno nelle spiagge in cui sono presenti bagnini vengono sventati 60mila annegamenti. E circa 600mila sono gli avvertimenti preventivi. Non a caso 9 incidenti fatali su 10 avvengono nei tratti di litorale incustoditi

Più del 90% degli annegamenti avviene sulle spiagge libere incustodite; dove ci sono i bagnini invece il rischio di annegare si riduce in maniera esponenziale. Basti pensare che i salvataggi dei bagnini sulle nostre spiagge sono circa 60mila per stagione e la quasi totalità hanno successo, si concludono cioè con la vittima che se ne va sulle sue gambe. Un numero enorme al quale va aggiunto quello relativo agli avvertimenti (i fischi dei bagnini) per spiegare come mai sulle spiagge italiane il numero delle vittime per annegamento sia basso: “Abbiamo calcolato che, in media, a ogni salvataggio corrispondono circa 10 ‘avvertimenti’: un salvataggio ogni 10 ‘fischi’, quindi gli interventi di prevenzione dovrebbero essere circa 600mila”, sottolinea il professor Giuseppe Marino, presidente della società nazionale di Salvamento.
Professor Marino, in quali casi è meglio evitare di immergersi in acqua?
Ci sono regole basilari di accortezza oggi ben note. Purtroppo sono sconosciute agli immigrati, che spesso annegano: ‘Non tuffarti in acque di cui non conosci la profondità, soprattutto se non sai nuotare’. Un consiglio per gli italiani? Doppia accortezza sulle spiagge libere incustodite e, soprattutto, non fate il bagno agosto 2021 I e#Salvagente I 77 Salute quando le condizioni del mare sono proibitive. Una mareggiata che investe la costa occidentale dell’Italia, diciamo dalla Liguria alla Sicilia (ne vengono 3-4 del genere per stagione), provoca dalle 4 alle 12 vittime, spesso ottimi nuotatori…
Tuffarsi può essere rischioso?
Per ‘tuffarsi di testa’ la regola è semplice: devi saperlo fare. Nelle scuole nuoto si insegna a tuffarsi perché il tuffo fa parte, a pieno titolo, del progetto `nuoto’. E si insegnano anche le regole di sicurezza di questa specialità sportiva che quando è praticata da tuffatori improvvisati è pericolosissima. Il 78% degli incidenti alla spina dorsale che lasciano su un lettino, tetraplegici per il resto della loro vita, ragazzi giovanissimi sono provocati, tra le specialità sportive, dai tuffi (in Italia le vittime per un tuffo sono una ventina l’anno!). Sottolineo: tuffatori improvvisati. Una regola fondamentale: prima di tuffarti in un luogo sconosciuto, esplora con attenzione il fondale e la profondità dell’acqua. La maggioranza degli incidenti è al primo tuffo, un incidente che non dà possibilità di replica…
Quali sono le regole per la sicurezza da seguire in una spiaggia libera?
Diverse spiagge libere oggi sono provviste del servizio di salvataggio. Questa è, sotto il profilo della sicurezza, la vera differenza. Quindi il consiglio è di controllare prima se una spiaggia libera ha questo servizio. Se non c’è, la prudenza deve essere triplicata. In acqua anche un incidente banale può trasformarsi in un incidente grave o fatale. Purtroppo la variabilità delle spiagge e dei pericoli offerti non permette di dare delle regole buone per tutte.
Esiste un sistema di riconoscimento delle boe?
Certamente: su tutto il litorale costiero le ordinanze di sicurezza balneare stabiliscono che le boe poste a una distanza variabile dalla battigia, a seconda del tipo di fondale, tra 100 e 500 m devono essere rosse o arancioni. Purtroppo l’obbligo di porle sulle spiagge libere grava sui Comuni che possono esimersi mettendo sulla spiaggia un cartello che indica la loro assenza in mare… No comment. Le boe separano le attività balneari (nuotare, fare il bagno, andare in pedalò) dagli altri usi del mare. Altri tipi di boe sono quelle che indicano la profondità dell’acqua superiore a una certa altezza (1 metro o 1,4 metri in genere). Hanno una limitatissima efficacia e sono regolamentate da ordinanze locali delle capitanerie di porto, spesso in modo dissimile per il colore e altro.
Fare una vacanza al mare in sicurezza, comporta anche conoscere quali limiti non superare. Cosa dicono le norme riguardo la distanza da rispettare per chi va in gommone, in pedalò, sulle moto d’acqua, sul windsurf?
Queste distanze sono previste dalle ordinanze di sicurezza balneare delle capitanerie di porto. Possono variare da luogo a luogo e quindi chi pratica il windsurf, la moto d’acqua o va in gommone deve leggerle attentamente: stabiliscono non solo la fascia di mare in cui possono navigare ma anche altre regole: per esempio come approdare o prendere il largo. In generale i mezzi a motore o a vela possono navigare solo al di là delle boe, mentre i mezzi mossi a remi o a pedali possono navigare al di qua, assieme ai bagnanti, con la dovuta prudenza.

Fonte e immmagini: Il Salvagente

Pisciotta, 31 Luglio 2021 – Una importante iniziativa al via a Marina di Pisciotta (SA): protocollo d’intesa tra la Società Nazionale di Salvamento e la Cooperativa “il Sentiero”.

Pisciotta: al via il protocollo d’intesa tra Società Salvamento e Cooperativa “il Sentiero”

leggi l’articolo su cilentochannel.com pubblicato il 31/07/2021

<<Al via presso l’Info Point a Marina di Pisciotta il Protocollo D’intesa Tra Società Nazionale di Salvamento e la Cooperativa “il Sentiero” per la realizzazione di iniziative finalizzate all’integrazione di persone  ospiti del Progetto Sai.
Al Fine di monitorare costantemente il litorale, per garantire l’incolumità dei bagnanti e i fruitori delle spiagge e, al contempo, quella di offrire l’occasione di aprire i propri orizzonti culturali, di incontrare, accettare e aiutare ” la diversità “, compiendo così una valida e significativa esperienza di cittadinanza attiva.
“Questo progetto- dichiara Chistian Greco, esponente del partito democratico,  rappresenta un concreto segnale d’inclusione, di integrazione, di condivisione e di riscatto sociale. L’auspicio e che questa esperienza possa aprire  la strada per vivere nel modo giusto abbandonando le antiche paure dei pregiudizi e del razzismo, accrescendo l’umanità e la solidarietà in ognuno.
Un sentito ringraziamento per il contributo va alla società nazionale di Salvamento, coadiuvata dall’amico Massimo Zanichelli per l’impeccabile servizio che offre a beneficio di cittadini e turisti.
Un ringraziamento doveroso e sentito va, altresì, all’Amministrazione Comunale di Pisciotta e al Sindaco Ettore Liguori, alla Capitaneria Di Porto di Palinuro al comandante Federica Del Re, la Cooperativa Sociale il Sentiero e unitamente la Società Nazionale di Salvamento per la Sensibilità, lungimiranza e per la grande attenzione alle nostre comunità”. Conclude Greco>>.

Fonte e foto: cilentochannel.com

Ortona, 1 Agosto 2021 – Il bagnino Filippo Mancipito, della “Compagnia del Mare Lifeguard”, è intervenuto in soccorso di una donna di 80 anni in difficoltà nello specchio acqueo fra il lido “Theoma” e la spiaggia libera a Ortona (CH). La donna – che annaspava in una “buca” – è stata prontamente riportata in salvo a riva.
L’articolo pubblicato sul quotidiano “Il Centro” ed. Chieti il 01/08/2021 .

Rischia di annegare, donna ottantenne salvata dal bagnino

ORTONA Si getta in mare e salva un’anziana dall’annegamento. È successo ad Ortona, dove il bagnino della “Compagnia del Mare Lifeguard” Filippo Mancipito, in servizio al lido “Theoma” sente delle grida provenire dal mare. Il ragazzo interrompe immediatamente la comunicazione radio che stava intraprendendo e alza lo sguardo: all’altezza dello specchio acqueo fra il lido Theoma e la spiaggia libera accanto vede una signora ottantenne che, imbattutasi in una buca profonda, non riesce ad uscirne e inizia ad annaspare bevendo molta acqua. Il bagnino, coadiuvato dalla presenza di un altro bagnante, si precipita immediatamente e riesce a riportare la donna a riva che, ormai fuori pericolo, viene fatta accomodare all’ombra per riprendersi dallo choc. «Le buche, fenomeno molto frequente nei tratti di costa sabbiosi», afferma Cristian Di Santo, presidente della Lifeguard costitusicono insieme alla corrente di risacca uno dei pericoli a cui prestare maggiore attenzione, soprattutto dopo le giornate di mareggiata». (a.s.) 

Fonte e immmagini: Il Centro ed. Chieti

Viareggio, 31 Luglio 2021 – Un uomo di 74 anni è andato in difficoltà mentre nuotava nello specchio acqueo davanti al bagno Primaveradi  Viareggio (LU), il tempestivo intervento dei bagnini e di una dottoressa in ferie ha evitato il peggio. E’successo la mattina del 31 Luglio.

L’articolo pubblicato sul quotidiano “Il Tirreno” ed. Viareggio il 01/08/2021 .

Fonte e immmagini: Il Tirreno ed. Viareggio

Cordenons, 29 Luglio 2021Giovedì 29 luglio, presso gli impianti natatori della Gymnasium Water Age di Cordenons (PN), si è tenuto un addestramento che ha visto più di 30 soccorritori esercitarsi assieme.
Vigili del fuoco, medici del servizio di auto medica, bagnini di salvataggio della Gymnasium e della Società Nazionale di Salvamento hanno simulato cinque scenari di soccorso a persone in acqua e relativo trattamento sanitario con particolare riferimento all’annegamento e al trauma. Il team ha lavorato simulando situazioni che possono accadere nella realtà, affinando e condividendo le tecniche e le procedure operative di soccorso (leggi su ilfriuli.it).

L’articolo pubblicato sul quotidiano “Messaggero Veneto” ed. Pordenone il 30/07/2021 .

Trenta soccorritori in piscina si esercitano nel salvamento

LA SIMULAZIONE

Più di trenta soccorritori hanno partecipato ieri mattina a un’esercitazione di salvamento in piscina, negli impianti natatori della Gymnasium water age di Cordenons. C’erano vigili del fuoco del comando pronviciale di Pordenone, personale del servizio di auto medica, bagnini di salvataggio della Gymnasium e della Società nazionale di salvamento. Il gruppo ha simulato cinque scenari di soccorso a persone in difficoltà nell’acqua, ipotizzando traumi e anche l’annegamento. I soccorritori si sono esercitati pure nelle relative manovre di rianimazione, la cui tempestività è fondamentale per assicurare le funzioni vitali. Un modo per tenersi in allenamento, ma anche per affinare e condividere tecniche e procedure operative, attraverso il confronto fra le varie esperienze. Il team ha lavorato simulando situazioni che possono accadere nella realtà. Un’attività preziosa, soprattutto durante la stagione estiva, quando le richieste di soccorso in acqua sono piuttosto frequenti, sia al mare che nei laghi e fiumi montani.

Fonte e immmagini: Messaggero Veneto ed. Pordenone 

Roma, 28 Luglio 2021 – L’affogamento è tra le prime dieci cause di morte per i più piccoli. L’esperto: «Bisogna avere un’attenzione costante». Riportiamo l’articolo di Antonio Calitri pubblicato il 28/07/2021 sul quotidiano “Il Messaggero”.

Mare e piscine
Allarme annegamenti
I bambini e le regole per bagni in sicurezza

L’affogamento è tra le prime dieci cause di morte per i più piccoli. L’esperto: «Bisogna avere un’attenzione costante»

IL VADEMECUM Con l’entrata nel clou della stagione balneare anche in Italia le cronache si riempiono di notizie di morti dovute ad annegamenti. E spesso riguardano i bambini e ragazzi dei quali gli annegamenti in Italia sono una delle prime 10 cause di morte prematura. Per cercare di arginare questo triste fenomeno, l’Istituto superiore di sanità ha diffuso un opuscolo con le norme che possono evitare tante morti. Anche perché, al di là dell’impegno di molte istituzioni (Ministero della Salute, Iss, Ispra, Società Nazionale di Salvamento, Gruppo Nazionale per la Ricerca in Ambiente Costiero, Capitanerie di Porto, Guardia Costiera e Anci) che hanno dato vita all’Osservatorio per la prevenzione degli annegamenti, il numero delle morti negli ultimi anni è rimasto abbastanza stabile intorno ai 400 eventi fatali.
I DATI Certo, può sembrare un’inezia se confrontato ai dati mondiali segnalati dall’Oms la settimana scorsa ovvero «236.000 persone nel solo 2019 che hanno perso la vita a causa di annegamento» e ben «2,5 milioni di persone nel decennio fino al 2019» e di queste «il 60% sono stati tra quelli di età inferiore ai 30 anni, con i tassi più alti tra i bambini di età inferiore ai cinque anni». L’Italia sta un po’ meglio anche tra i paesi occidentali visto che, come ha spiegato il dottor David Meddings, del dipartimento determinanti sociali della salute dell’Oms, «l’annegamento è la principale causa di morte per i bambini sotto i cinque anni in Cina e la seconda negli Stati Uniti e in Francia». Ma dover registrare centinaia di morti all’anno a causa di un evento quasi sempre prevedibile resta comunque inaccettabile. Per questa ragione l’Iss torna a farsi sentire con delle semplici regole di prevenzione sottolineando che «sorvegliare costantemente i bambini in acqua è la prima regola» da seguire. Tra gli altri accorgimenti importanti l’istituto consiglia di «recintare le piscine e coprirle con un telo quando non si usano. Togliere tutti i giocattoli e far indossare le cuffie» ai bambini. Bisogna infatti tener conto che un bambino fino atre, quattro anni, «può trovarsi in difficoltà anche in pochi centimetri d’acqua» e soprattutto che «sono sufficienti dai 3 ai 6 minuti per annegare». «Vigilare in maniera efficace» continuano gli esperti, significa «mantenere un costante contatto visivo e uditivo e trovarsi a portata di mano in caso si debba intervenire. Il tempo che occorre per recuperare il bambino che è sparito dalla nostra visuale può essere fatale. Quelli che possono sembrarci pochi istanti occupati a fare una telefonata, in realtà possono essere minuti. Chiediamo a un altro adulto fidato di mantenere il contatto visivo del bambino se abbiamo urgenza di allontanarci o distrarci anche per pochi attimi».
IL RISCHIO Un serie di consigli che potrebbero sembrare banali ma che in tanti non tengono in considerazione visto che poi gli annegamenti si ripetono. Come mai? «Nella balneazione, a molti adulti e praticamente a tutti i bambini», spiega il professor Giuseppe Marino, presidente della Società Nazionale di Salvamento, «manca la percezione del rischio. Una piscina piccola sembra innocua così come stare a pochi centimetri d’acqua in mare ma alle volte e soprattutto per i più piccoli, anche queste situazioni possono essere fatali. Per evitarle, la prima misura da mettere in atto è l’attenzione costante. Bisogna sapere che l’annegamento dei bambini, anche per la forma della loro epiglottide, è un annegamento silenzioso e per tanto ci deve essere sempre un controllo visivo con il bambino perché potrebbe scomparire da vicino senza accorgersene e se non ci si accorge, se non si interviene entro 5 minuti, i danni diventano irreparabili». Questo però apre un altro argomento, quello di saper intervenire. «In piscine aperte al pubblico e nei lidi in concessione», continua Marino, «è obbligatoria la presenza del bagnino che controlla, previene ma sa anche intervenire in caso di emergenza. E lì infatti si registrano molti meno casi. Nelle spiagge libere invece il bagnino non è previsto e i casi sono molto più numerosi. Sarebbe importate che anche sulle spiagge libere ci fossero dei bagnini o per lo meno che si avvertissero i bagnanti con dei cartelli che quel tratto di spiaggia non è sicura. Così come bisognerebbe avvisare se in quel tratto ci sono dei pericoli come correnti insidiose, falesie o altro». Antonio Calitri 

Fonte e immmagini: Il Messaggero