Riportiamo la versione integrale dell’articolo scritto da Roberto Polleri e pubblicato sul sito www.ligurianotizie.it lo scorso 1° marzo.

GENOVA. 1 MAR. E’ una storia tutta ligure quella della Società Nazionale di Salvamento, che affonda le radici nel lontano 1871, quando un gruppo di “benemeriti cittadini” si riunisce in una sala di lettura in Salita Santa Caterina a Genova ed inizia a discutere del crescente numero di casi di annegamento ed intende dare a questo una risposta.

E’ il 31 luglio di quell’anno quando l’assemblea della nascente “Società Ligure di Soccorso ai Sommersi” inizia ad operare in maniera sistematica per prestare assistenza ai bagnanti in difficoltà. L’anno seguente l’organizzazione muta la propria denominazione in “Associazione Ligure di Salvamento” la quale, grazie all’intervento ed alla collaborazione della cittadinanza e degli enti pubblici diventa in breve tempo centro di sport nautico di rilevanza nazionale.

Tra gli scopi statutari troviamo la diffusione delle norme per “soccorrere gli asfittici”, l’impianto di Asili di Soccorso sulle spiagge liguri, l’aiuto alle famiglie povere dei naufraghi e la conservazione della Sezione di Voga come scuola del remo per la divulgazione della cultura nautica.

E’ il 1876 quando l’associazione diventa Ente Morale, assumendo sempre maggiore rilevanza in ambito nazionale. I soci ed i simpatizzanti sono sempre in numero crescente, la struttura organizza eventi di grande rilievo per premiare i soci maggiormente meritevoli per meriti di salvataggio o sportivi. Oggi è un’organizzazione presente su tutto il territorio nazionale e sovrintende alla sicurezza in tutti gli specchi d’acqua naturali ed artificiali che vengono frequentati in maniera sistematica. Oggi incontriamo il direttore della sezione di Voltri, Fabio Franconeri che ci illustra il senso dell’attività svolta a tanti anni dalla fondazione, con lo stesso spirito dei primi tempi.

“Chi effettua il salvataggio deve unire braccio, mente e cuore. Ovvero possedere altruismo, forza fisica ma anche capacità di ragionamento per effettuare le delicate operazioni in sicurezza”, spiega il responsabile. Oggi il ruolo del bagnino è un lavoro da professionisti, occorrono abilità e preparazione. Infatti chi si occupi della sicurezza in spiaggia o in piscina ha svolto un corso articolato che include anche il primo soccorso per poter intervenire nell’imminenza del problema. Purtroppo in Italia non è così sviluppata la cultura dell’emergenza, infatti ci sono molte spiagge e specchi d’acqua non presidiati. In modo particolare in Liguria, il bagnino viene più visto come “la persona che mette a posto gli ombrelloni o rastrella la spiaggia”, invece è in realtà il responsabile dell’incolumità dei bagnanti.

“La nostra organizzazione si occupa proprio della formazione e dell’aggiornamento dei bagnini”, prosegue Franconeri, “oggi i nostri corsi abilitano anche all’uso del defibrillatore semi automatico, strumento che è in nostro possesso e che può salvare realmente una vita. Ai corsi si avvicinano un po’ tutti, dai giovani ai meno giovani, a chi sia in cerca di un’occupazione ma anche chi pensa di utilizzare il proprio tempo a servizio degli altri”. Questi sono solo una parte delle attività che la sezione Voltrese offre al cittadino: nella sede è anche custodita una “Aquabike”, ovvero una moto d’acqua  provvista di barella in grado di intervenire con rapidità in caso di problema tra i flutti. Simili mezzi si vedono spesso in caso di manifestazioni nautiche e sportive in mare, in quanto garantiscono un intervento molto agile e veloce. Il personale è dotato di attrezzatura tecnica specifica, casco, muta e giubbetto ed è preparato al fine di portare soccorso con la maggiore efficacia e tempestività possibile.

Il bagnino di salvataggio, una professionalità e una preparazione che, in caso di un problema in mare, tutti quanti speriamo di incontrare in chi ci venga a prestare soccorso, eppure un lavoro molto spesso svalutato perchè poco conosciuto nella sua essenza più vera. Oltre a questo, quando le cose vanno bene, la presenza dell’assistente ai bagnanti appare del tutto superflua, al contrario in caso di problema diventa fondamentale per salvare una vita. E si sa… la sicurezza non è un optional.
Roberto Polleri

Maggiori informazioni: www.salvamento.it

Leggi l’articolo Società Nazionale di Salvamento, La passione per l’acqua e l’altruismo direttamente su www.ligurianotizie.it

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