Milano, 2 Aprile 2020 – L’approfondimento del Dr. Alfredo Rossi, Direttore Generale Sanitario della Società Nazionale di Salvamento.
Coronavirus: facciamo il punto
1 – Che cos’è il Coronavirus?
I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.
Il nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. In particolare quello denominato SARS-CoV-2 non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019.
2 – Che cos’è la COVID?
E’ la malattia provocata dal nuovo Coronavirus . “COVID-19” : dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata. La codifica è della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
3 – Quanto dura il periodo di incubazione?
Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. I dati sono “in progress” e potrebbero subire variazioni.
4 – Come si trasmette il virus?
Anche il nuovo Coronavirus responsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso probabile o confermato, sintomatico o asintomatico. Il potere di diffusione del virus è molto elevato. Da qui la forte raccomandazione a mantenere una distanza di sicurezza di almeno 1 metro.
La via primaria di trasmissione sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
- la saliva, tossendo e starnutendo
- i contatti diretti personali
- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi
Alimenti: normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Superfici: informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore su diverse superfici e oggetti vari (es. telefonini) , anche se la durata reale è ancora in fase di studio.
L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’0,5% (candeggina).
Ricordiamo di disinfettare sempre gli oggetti che usiamo frequentemente con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore).
5 – E’ importante il lavaggio delle mani?
Il lavaggio e la disinfezione delle mani (così come la distanza fisica) è una delle chiavi più importanti per prevenire l’infezione. Lavare le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 60 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 60%).
6 – Gli animali da compagnia sono sicuri?
Al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla. Sono comunque raccomandate le norme igieniche generali.
7 – Quali sono i sintomi di malattia e quali gli organi colpiti ?
La COVID-19 è patologia prevalentemente respiratoria.
Dal punto di vista fisiopatologico il virus è in grado di colonizzare il polmone sia a livello dell’interstizio alveolare sia, in sequenza, dell’epitelio bronco alveolare. Nei casi gravi si sviluppa una polmonite a focolai multipli, spesso bilaterale, che richiede ventilazione meccanica ad alti volumi di ossigeno.
I sintomi più comuni sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale (naso che cola), mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente.
Altri sintomi, quali la cefalea, la disgeusia (alterazione del gusto) sono in fase di osservazione e di studio. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
La COVID-19 è indubbiamente più frequente e più severa nelle persone anziane, nei soggetti con comorbidità (respiratoria, cardiovascolare), nei pazienti con compromissione del sistema immunocompetente. L’osservazione attuale tuttavia indica che anche nelle fasce giovanili-adulte (e in pochi casi pediatriche) sono segnalati casi severi o mortali.
8 – Esistono possibili terapie?
La patologia è del tutto nuova, quindi:
- non esiste ancora un vaccino specifico e per realizzarne uno ad hoc i tempi possono essere anche relativamente lunghi (si stima 12-18 mesi).
- non esiste indicazione a terapia antibiotica, che invece può essere controindicata, a meno di complicanze batteriche documentate
- le terapia “antireazionali”, sono in fase si studio. Si tratta di farmaci che agiscono riducendo la reazione infiammatoria locale (polmonare), migliorando ove possibile il quadro clinico. Tra essi:
- i “biologici”, come il Tocilizumab, già impiegato nel trattamento di patologie immunoreattive, come l’artrite reumatoide
- la clorochina e l’idrossiclorochina (Plaquenil)
- nuovi antivirali : per ora le sperimentazioni cliniche si basano su farmaci utilizzati per altre virosi di recente comparsa (Ebola, SARS). Citiamo Favipiravir (Avigan), Remdesivir, Lopinavir-Ritonavir . L’antivirale specifico per il nuovo Coronavirus non è ancora disponibile.
- I farmaci “di routine” : non esiste evidenza scientifica di interferenze critiche tra COVID-19 e uso di farmaci anti-ipertensivi o anti-infiammatori. Tuttavia studi in corso (ma ancora in attesa di conferma) sembrano suggerire cautela con i FANS, gli ACE-inibitori e i sartanici.
10 – Che cosa possiamo fare per essere d’aiuto a noi e agli altri?
Semplice! :
- stiamo a casa – evitiamo contatti non strettamente necessari e, nel caso, utilizziamo mascherina e guanti;
- usiamo una constante attenzione all’igiene, personale e dei nostri ambienti di vita;
- in caso di sintomi (soprattutto in caso di dispnea = difficoltà a respirare) avvertiamo il nostro medico di base o il 112: riceveremo indicazioni corrette e sicure;
- possiamo utilizzare paracetamolo alle dosi corrette per peso ed età;
- accettiamo solo informazioni corrette, provenienti da fonti istituzionali e accreditate. Al contrario combattiamo, con il rifiuto, informazioni di provenienza non certificata, dettate solo da desiderio di protagonismo .
Vi ringraziamo per l’attenzione.
Dott. Alfredo Rossi
Direttore Sanitario
Società Nazionale di Salvamento
Genova
Fonti
Ministero della Salute
ISS (Istituto Superiore di Sanità)
WHO (organizzazione Mondiale di Sanità)
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